Giro d’Italia, Tappa 8: Fuga a Vieste per Dowsett!

Immagini Rai

La fuga, in musica, è una forma polifonica contrappuntistica che viene ripetuta più volte nel corso della ricerca di tutte le possibilità espressive, tra le più complesse ed importanti della storia della polifonia. Nel mondo del cinema, la fuga, è legata ad un grande classico noir, in cui la stella Holliwoodiana Humphrey Bogart ottiene ancora grandi successi, in coppia con Lauren Bacall. Nel ciclismo, invece, una penna sopraffine ne elogiava i pregi, perché la bici è l’unico sport in cui “chi fugge non è un vigliacco”.

La fuga di questa ottava tappa guadagna dal gruppo 10 minuti buoni, e non presenta uomini di classifica. Anche per questo il gruppo maglia rosa la lascia andare in porto, preferendo correre con particolare attenzione. L’unica preoccupazione si vive a Monte Sant’Angelo, quando Fulgsang fora e per un tratto la Treck di Nibali conduce il gruppo accelerando il ritmo, finché, dopo poco l’Astana e il suo capitano riescono a rientrare. Nella fuga, invece, la corsa esplode negli ultimi giri del circuito di Vieste. Encomiabile il lavoro del team Israel Start Up Nation, che in questo gruppo di sei corridori piazza due uomini. Tra loro è Dowsett ad infiammare l’attacco, portandosi a 35 secondi di distacco dagli altri cinque, ma Salvatore Puccio non vuole mollare. Il corridore italiano della Ineos Granadier cerca di recuperare il distacco, tuttavia non sembrano esserci grandi collaborazioni tra gli inseguitori. Alex Edward Albert Dowsett completa così una fuga da manuale, guadagnando una splendida vittoria! Maglia rosa ancora ad Almeida, mentre un altro grande uomo di classifica, tra i favoriti della vigilia, si ritira per positività al Covid 19: Simon Yates lascia il Giro.

Se per gli attaccanti la tappa è stata scoppiettante, il gruppo oggi si è riposato facendo bere ai propri occhi i grandi paesaggi pugliesi. Oggi, infatti, l’attore principale è stato il Gargano. Teatro naturale eccezionale: ricco di archi, grotte e scogliere punteggiate dai classici trabucchi per la raccolta del pesce. Il tutto attorniato da un placido e riposante mare azzurrissimo. Il riposo, si sa, fa bene anche alle gambe e, per la tappa di domani, con la mitica salita a Roccaraso, serviranno le gambe migliori di sempre.

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