Michele Bettega, la prima guida alpina del Primiero

Michele Bettega, Ugo de Amicis e Bortolo Zagonel sulla Cima della Madonna

Michele Bettega, la prima guida alpina del Primiero, una delle più grandi del suo tempo, grazie a uno stile unico e a imprese memorabili, è stato riscoperto dallo scrittore Paolo Francesco Zatta che nel libro appena dato alle stampe (“Michele Bettega, la prima guida alpina delle Dolomiti del Primiero”, edito da Cierre, 424 pagine, costo 18 euro) ne ha raccontato l’esistenza.

“Non una semplice biografia”, ci tiene a specificare l’autore nato a Venezia, di casa a Piove di Sacco (Padova), ma anche una ricostruzione della società trentina e in particolare di quella primierotta a cavallo tra Ottocento e Novecento, scoprendo usi e costumi, l’organizzazione sanitaria ed economica del tempo.

Nato a Mezzano nel 1853 da una famiglia di contadini, Bettega lavorò a servizio dei fratelli Ben nell’Albergo Alpino a San Martino di Castrozza. La passione per l’arrampicata lo condusse ad accompagnare in montagna i clienti dell’hotel, a volte personaggi di grande interesse, dimostrando presto un talento innato per l’alpinismo che lo portò ad essere conosciuto anche lontano dai confini primierotti.

L’incontro di Zatta con Michele Bettega è stato quanto mai curioso e casuale. L’autore era solito trascorrere le sue estati giovanili nei campeggi del Primiero. Ci è ritornato una quindicina di anni fa, interessandosi a storia e costumi del territorio, comprando una casa a Transacqua in via Sant’Antonio che in seguito scoprì essere proprio di Michele Bettega, grazie ad una targa fissata sopra la porta di entrata.

Spinto dalla curiosità Zatta, grande appassionato di alpinismo, ha cominciato ad informarsi su chi fosse tale persona, interessandosi via via sempre di più alla sua storia. Dopo i primi contatti con le guide alpine del posto, estati passate a fare ricerche spulciando l’archivio comunale di Mezzano e approfondendo le sue ricerche in Austria e in Germania è nato il libro da poco dato alle stampe.

Michele Bettega era speciale essenzialmente per due ragioni – ci spiega l’autore -. Il suo stile di alpinista era unico, era nato con il talento di salire le montagne in una maniera del tutto particolare, trovando sempre il modo di superare le difficoltà grazie al suo spiccato intuito. Il secondo motivo sta nella sua più grande impresa: la scalata della parete sud della Marmolada in condizioni meteo difficilissime, con neve e ghiaccio, assieme alla inglese Beatrice Tomasson e a Bortolo Zagonel (altra famosa guida primierotta, ndr), un percorso affascinante e impegnativo per lunghezza e complessità, superato da lui per la prima volta”.

A semplificare Michele Bettega si rischia però di commettere un peccato. Zatta ne racconta allora dettagliatamente l’esistenza, dando grande spazio al racconto dei clienti dell’alpinista, persone di varia nazionalità e anche molto conosciute con le quali Bettega riuscì a stabilire rapporti di amicizia, riportando le loro testimonianze sulle uscite in montagna. Il ritratto che ne esce è quello di una persona molto stimata, dal carattere gioviale e bonario che, con grande semplicità, attraverso la passione per la montagna e il tenace lavoro di guida alpina seppe onorare la sua terra e diventare famoso per il suo coraggio, venendo ancora oggi riconosciuto come una delle più grandi guide alpine del suo tempo.


L’autore

Paolo Francesco Zatta ha 80 anni. Nato a Venezia, vive a Piove di Sacco, in provincia di Padova. Già docente e direttore di un centro di ricerca del Cnr all’Università di Padova, da molti anni si occupa di saggistica storica.

È autore di articoli scientifici e saggi con i quali ha guadagnato diversi riconoscimenti in premi letterari e di saggistica. “Il libro è un omaggio a Bettega e al Trentino, una terra che io amo profondamente” ci ha raccontato Zatta, che prosegue ora nella sua esplorazione di altri personaggi del Primiero.

A breve uscirà un articolo che racconta di Giuseppe Loss, il primo alpinista trentino ad avere una certa fama, ma ignorato e dimenticato per la sua fedeltà all’impero austroungarico.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina