Le molteplici relazioni tra fumo e Covid: il 31 maggio diretta online con la LILT

La scelta di non fumare. Foto di Martin Büdenbender da Pixabay

L’appuntamento è davanti a pc, smartphone e tablet: lunedì 31 maggio alle ore 17.30. Una diretta online, sulla pagina Facebook e il canale Youtube di LILT Trento dedicata alle molteplici relazioni fumo e Covid. Questo ciò che propone l’associazione provinciale di Trento della LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori nella  Giornata Mondiale Senza Tabacco, promossa dell’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità.

Dopo i saluti del Presidente LILT Mario Cristofolini, saranno tre  gli esperti chiamati a rispondere alle domande della giornalista Stella Antonucci. Il dottor Pirous Fateh Moghadam, Dirigente medico del Dipartimento Prevenzione APSS, che andrà ad illustrare i dati secondo cui essere fumatori o fumatrici espone a maggiori rischi se si contrae la malattia da Covid. Emerge infatti che di fronte al contagio da Covid 19 chi fuma può avere conseguenze più negative rispetto a quelle a cui vanno incontro le persone che non fumano.

Con l’intervento del dottor Romano Nardelli, Direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia, si parlerà invece dei danni da fumo ai polmoni più in generale. Per sottolineare che anche in assenza della malattia Covid 19, contrastare il tabagismo rimane un elemento di prevenzione determinante.

Concentrerà la sua analisi sugli aspetti psicologici e comportamentali invece il dottor Lorenzo Gios, psicologo LILT. “L’aumento di stress da pandemia rappresenta un carico ulteriore da gestire, carico che spesso per la persona che fuma accentua un circolo vizioso” sostiene. “Il fumatore medio si sente ancor più spinto a ricorrere allo strumento che ritiene utile per gestire lo stress, ovvero la sigaretta. Questo può generare nel fumatore ulteriore timore per la propria salute, timore che aumenta a sua volta lo stress, che attiva il bisogno di sigaretta, e così via”.

Il tema scelto dall’OMS per la Giornata Mondiale Senza Tabacco 2021 è l’impegno a smettere, per cui anche LILT si adopera da anni. L’OMS fa un elenco di ben 100 buone ragioni per farlo: la salute di chi sta vicino – sono migliaia i non fumatori che muoiono a causa del fumo passivo, la possibilità di risparmiare e l’idea di sentirsi socialmente più accettati, perché se negli anni scorsi tenere la sigaretta tra le dita poteva dare un’immagine addirittura di potere, ora questo viene lentamente superato dal diffondersi di nuovi modelli salutistici. Molto spesso tutte queste motivazioni non bastano e un aiuto esterno può fare la differenza: un sostegno psicologico, per esempio, da preferire ai trattamenti sostitutivi contenenti nicotina. Oggi poi, sono sempre più utilizzati – e secondo gli studi anche sempre più efficaci – i supporti tecnologici pensati per liberarsi da questa dipendenza; la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità e altri enti suggeriscono o sviluppano strumenti digitali come app per cellulare o chat ufficiali WhatsApp che rispondono a questo scopo.

La Giornata Mondiale Senza Tabacco di LILT Trento si arricchisce quest’anno anche con il contributo di alcuni ragazzi: Beatrice, Elisa e Nicolas che grazie al progetto “Be Jetzt!” alternanza scuola-lavoro promosso dal Centro Servizi Volontariato Trentino, hanno creato due brevi video per i social, per dire soprattutto ai loro coetanei che spegnere la sigaretta è meglio.

Il fumo rimane la più importante causa di morte evitabile. È strettamente correlato all’insorgenza dei tumori al polmone e alla gola (o cavo orale), ma aumenta anche il rischio di cancro al seno, alla vescica, all’intestino e altri: perché le sostanze cancerogene contenute nelle esalazioni del tabacco, circolando nel sangue, possono raggiungere anche organi molto lontani dalle vie aeree, come il colon per esempio.  A causa del tabacco muoiono in Italia ogni anno 80.000 persone (Eurispes -Enpam 2017-2020). La diminuzione nel numero dei fumatori che si è vista nel nostro Paese tra il 2000 e il 2010 si è sostanzialmente fermata e si continuano a contare tra gli 11 e i 12 milioni di fumatori.

Numeri, tutti questi, che ricordano come l’impegno di LILT in questa campagna di dissuasione e di prevenzione sia ancora una questione di vita.

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