Fugatti: “Sì al Green pass, ma senza linee guida repressive”

Intervenuto in conferenza stampa per fare il punto sulla situazione sanitaria, alla luce del trend crescente dei contagi di questi giorni, pur in assenza di persone ammalate di Covid in terapia intensiva e con un numero ridotto di ospedalizzazioni sul nostro territorio, il presidente della Giunta provinciale Fugatti ha parlato di Green pass, categorie economiche, vaccinazioni dei giovani e scuola.

“Il numero dei giovani vaccinati sta crescendo. La vaccinazione deve valere in primis per i soggetti in età anagrafica a rischio ospedalizzazione, ma crediamo che la campagna di sensibilizzazione per far capire a chi ha dei dubbi che questi vaccini sono importanti, debba continuare”, ha sottolineato il presidente, che a proposito del Green pass ha ribadito che di fronte ad un eventuale crescita dei contagi sarà lo strumento che potrà tenere aperte quelle attività che altrimenti andrebbero chiuse, ma “troviamo che sia sbagliato nei confronti dei ristoratori o dei baristi chiedere loro di decidere su determinate situazioni all’interno dei locali o di controllare i clienti al pari delle forze dell’ordine. Siamo in attesa delle linee guida per l’applicazione del Green pass da parte del Governo, che verranno attuate il 7 agosto prossimo, soprattutto nei confronti di queste categorie. Auspichiamo che non vengano inserite linee guida repressive”.

Anche la scuola è al centro delle preoccupazioni dell’esecutivo provinciale riguardo alle linee guida governative che saranno definite nelle prossime settimane: “Gli sforzi che il Trentino ha fatto, abbastanza in solitudine a livello nazionale – ha detto Fugatti – dato che siamo stati il territorio che ha tenuto aperte le scuole più di tutti gli altri, hanno portato i risultati positivi dei test Invalsi, che ci hanno dato ragione: la scuola trentina è risultata la migliore d’Italia, grazie agli insegnanti e agli alunni che hanno appreso in modo corretto. Dobbiamo fare quindi ogni sforzo per mantenere la scuola in presenza”. Come ha spiegato ancora il presidente, le perplessità sono più che altro legate alle decisioni del governo sul mantenimento dell’80% di capienza sui mezzi di trasporto: sarà infatti sostanzialmente questo il discrimine che porterà a fare le scelte sulla continuità della scuola in presenza.

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