“Un museo che educa”

Dopo quasi un anno di lavori e un ripensamento di tutto l’apparato espositivo, sono stati inaugurati i nuovi spazi e allestimenti del Museo delle palafitte di Molina

Un museo da destinare ai suoi visitatori, non solo all'esposizione di reperti. È questo in sintesi il look pensato, progettato e realizzato per il Museo delle palafitte di Molina, che lo scorso fine settimana, dopo quasi un anno di lavori serrati, ha celebrato l'inaugurazione ufficiale dei suoi nuovi spazi e dei nuovi allestimenti.

“Gestito per tanti anni come un semplice antiquarium dedicato a una limitata selezione di reperti, la sua funzione è cambiata radicalmente nel tempo grazie alla fantasia e all’impegno di una vivace squadra di curatori che ne hanno reinterpretato la destinazione”, ha spiegato il direttore del Muse Michele Lanzinger. “Il museo è diventato infatti un luogo dove oggi si pratica un'intensa azione educativa sia con le scuole sia con gli ospiti estivi, dimostrandosi capace di produrre importanti programmi ed eventi per il pubblico al punto di assumere un ruolo importante di promotore del turismo locale”.

All’interno del nuovo allestimento, grazie a un’interpretazione museografica contemporanea che si basa su dinamismo, trasparenza, leggerezza, immediatezza, spettacolarità e inclusione, il filo della trama espositiva corre da un reperto all’altro per ricostruire così tutti quegli aspetti caratterizzanti la vita sulle palafitte nell'Età del Bronzo. Il museo che raccoglie parte dei reperti ritrovati nel corso degli scavi nel sito archeologico del lago di Ledro, uno dei più importanti dell’arco alpino, è rimasto dunque attento al contenuto ma anche alla resa scenografica e al coinvolgimento emotivo del visitatore.

Il lavoro di ristrutturazione avviato un anno fa ha visto un ripensamento di tutto l’apparato espositivo, che partendo dai reperti veri e propri arriva agli abitanti della palafitte di 4 mila anni fa; le quattro capanne esterne, complete di arredi e suppellettili, riproducono poi uno spaccato di vita quotidiana preistorica nella quale il visitatore può immergersi scoprendo come vivevano i nostri antenati. I nuovi spazi si concludono con un cubo vetrato, destinato a laboratori educativi, eventi, spettacoli, mostre temporanee, punto di osservazione privilegiato del lago e dell’area archeologica.

A dare il via all'attività didattico-ricreativa nel nuovo museo, gli scorsi 6 e 7 luglio, due giorni di festa targati Unesco, di cui il sito archeologico ledrense fa parte dal 2012. Oltre alla “Log boat regatta”, la goliardica competizione a colpi di remi su canoe scavate in tronchi di legno fra le rappresentanze dei sei Paesi inseriti nel sito seriale dell’arco alpino riconosciuto patrimonio dell’umanità (Svizzera, Austria, Germania, Francia, Slovenia e Italia), gli operatori del museo hanno proposto anche una special edition delle “Palafittiadi”, le Olimpiadi della Preistoria, giunte alla loro ventesima edizione.

“Ora – ha concluso Lanzinger – con i suoi oltre 45 mila visitatori l’anno, il museo di Molina ha tutto lo spazio per ospitare le proprie iniziative e produrre eventi capaci di rinnovare l’interesse degli ospiti ledrensi”.

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