La strada che porta al sole

Una testimonianza di fede attraverso il rock che affascina e convince un Auditorium sold-out

Bello il colpo d’occhio del Santa Chiara domenica sera: un Auditorium esaurito e poltroncine occupate quasi esclusivamente da giovani e giovanissimi per il primo concerto trentino dei The Sun. E giovani sono pure i promotori della serata: un comitato formato da ragazzi provenienti da diverse realtà sociali come associazioni di volontariato, oratori o circoli, supportati dal Forum delle associazioni famigliari e dall’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili.

E così in molti hanno potuto conoscere la musica, ma soprattutto, la storia dei The Sun: 4 ragazzi vicentini che in un concerto-testimonianza raccontano come si sono avvicinati alla fede. Musica e parole. Tante parole. Un racconto fatto di sogni che si avverano, di fama e successo. Ma anche di domande, capaci di far mettere in discussione tutto. E di scelte. Alcune fatte, qualcuna forse ancora da fare. Qualcuna pagata a caro prezzo. Di pro e contro da mettere sulla bilancia.

Con la massima sincerità ammettono errori ed eccessi, non si nascono. Alcol, droga e donne: non mancano i riferimenti concreti nella ricostruzione della loro “vita precedente”. Con fare simpatico e molta autoironia i 4 ragazzi affascinano il pubblico presente in sala. Si alternano e raccontano la storia ognuno dal proprio punto di vista, per più di 2 ore.

“Abbiamo sperimentato un percorso che ci ha portati dal vivere nell’esteriorità – sottolinea Francesco, cantante e autore dei pezzi dei The Sun, ai microfoni di Radio Trentino inBlu – al riscoprire la bellezza dell’interiorità. Tutto questo attraverso un incontro con la fede che ha poi stravolto tutto il resto, anche il nostro modo di fare musica”. Francesco Lorenzi, leader del gruppo, è anche quello che per primo si è messo in discussione ed ha messo tutto in discussione. E lo ha fatto nel momento peggiore. Quello che dall’esterno però poteva sembrare il migliore: ad un passo dal diventare star.

“Stavamo proprio vivendo un sogno – conferma ancora Francesco – c’era un futuro roseo davanti a noi. Appena terminato un tour europeo dovevamo incidere un disco e ripartire. Iniziavano ad arrivare premi e riconoscimenti. Però quel modo di vivere la nostra vita e la professione non ci rendeva felici. C’erano dei grandi vuoti di solitudini esistenziali che ci facevano vivere male quell’esperienza che da fuori sembrava perfetta. Eravamo allo sfascio. Mi sono reso conto che stavo diventando rappresentate di un modo di vivere che non corrispondeva ai valori che mi portavo nel cuore. Questa cosa mi ha portato a vivere una profonda crisi. Iniziai a pormi tante domande. Sul senso della vita, su chi fossi veramente, come dovevo realizzare un’esistenza più autentica. Tutto questo ci ha fatto perdere il contratto e annullare il tour. Ma soprattutto ho visto crollare molti punti fermi e certezze di quello che era in quel momento il mio mondo. Però ho capito che era il momento di essere decisi, di non fare passi indietro. Ho avuto la fortuna di potermi appoggiare ai miei genitori: è importante avere attorno adulti autenticamente adulti, capaci di essere punti di riferimento nell’esperienza di crescita dei giovani”.

È un riferimento questo alla famiglia, ai genitori, che torna nei racconti di tutti i componenti della band. I percorsi sono diversi, per tempi e modi. Ma tutti recuperano il rapporto con i genitori e scoprono l’importanza di credere nei propri sogni, cercando però di essere sempre se stessi, veri. I ragazzi in platea entrano a far parte di questo racconto, condividono pensieri e sensazioni che i The Sun hanno vissuto. Così tutto assume un peso diverso. Anche le canzoni hanno un senso, il testo ha un perché. Sono canzoni che parlano più di valori che di fede.

“Noi facciamo musica rock – conclude Francesco – ad ogni singola persona sta poi ascoltare le canzoni e coglierne il valore, il senso profondo che possono avere. Raccontiamo la nostra storia che vuole lanciare molti spunti. Poi le persone devono però vivere la loro storia, la loro vita e percorrere la loro strada del sole”.

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