Fiducia nella terra

La cooperativa Progetto 92 ha inaugurato il nuovo vivaio biologico a Ravina di Trento. Per offrire possibilità di inserimento lavorativo a un numero ancora maggiore di ragazze e ragazzi con vulnerabilità sociali, scolastiche e familiari

“A mi la tera 'l me diseva el nono / tegnila struca come la morosa…”. E la terra se la tiene ben stretta, la cooperativa sociale Progetto 92 di Trento; anzi, se può, cerca di ampliarla, nella convinzione che nella terra c’è ancora futuro, soprattutto per i giovani. A confermarlo, alla vigilia dei tradizionali appuntamenti primaverili del mondo agricolo trentino – l’ormai imminente Mostra mercato dell’agricoltura di montagna in programma a Trento Fiere il 21-22 marzo -, è l’inaugurazione, martedì 17 marzo, del nuovo vivaio per la coltivazione di piantine biologiche da orto, aromatiche e officinali certificate.

Il vivaio si trova in via Stella a Ravina di Trento presso il negozio “Tuttoverde” della famiglia Detassis, che ha affidato le sue serre in gestione alla Progetto 92 perché possa raggiungere con la sua attività di inserimento lavorativo un numero ancora maggiore di ragazze e ragazzi con vulnerabilità sociali, scolastiche e familiari.

La nuova attività permette alla cooperativa di ampliare le possibilità finora offerte presso il Centro di socializzazione al lavoro di maso Pez, di proprietà della Fondazione Crosina-Sartori, che dista poche centinaia di metri in linea d'aria. Saliranno così a una settantina i giovani che potranno sperimentarsi nel lavoro, sporcandosi realmente le mani e facendo i conti con la fatica di rispettare regole ed orari, ma in una situazione non stressante.

E' in particolare ai cosiddetti NEET (pronuncia: “nit”), quei giovani tra i 15 e i 29 anni di età che hanno concluso o abbandonato gli studi, non svolgono più alcuna attività formativa e però neppure lavorano, che pensa la cooperativa con questo nuovo progetto, battezzato “Jobs4neet”. Il fenomeno è in crescita anche in Trentino: secondo statistiche recenti, in provincia di Trento sarebbero circa 11 mila i giovani che non studiano e neppure lavorano. Per molti di loro, l’esclusione da qualsiasi attività e l’assenza di prospettive può tradursi nello scoraggiamento, ma portare anche al rischio dell’emarginazione sociale. “La nostra iniziativa vuole rispondere a questo bisogno sociale emergente”, spiega Roberto Vettori, direttore di Progetto 92. “La intendiamo come una palestra di vita per aiutare i giovani a farsi i muscoli prima di entrare nel mondo del lavoro”, chiosa Silvano Pellegrini, responsabile area lavoro della cooperativa.

Il vivaio produrrà e venderà nell’adiacente spazio commerciale “Tuttoverde” piantine biologiche da orto, aromatiche e officinali certificate. Già ora è possibile aggirarsi tra i bancali e gustare i colori e i profumi delle specie orticole – basilico, cavolo, cetriolo, cipolla, finocchio, lattuga, melanzana, peperone, radicchio, rucola, sedano, zucca… -, delle piante aromatiche – camomilla, lavanda, fiordaliso, melissa, arnica, salvia, ruta, rafano, rabarbaro, maggiorana -, dei fiori coltivati con tecniche tradizionali – gerani, viole, pratoline, begonie, papaveri, gerani, primule e molti altri.

“Il settore dei vivai – precisa il direttore Vettori – appartiene alla nostra esperienza: abbiamo iniziato nel 1997 a maso Pez con il nostro agronomo Luigi Bertoldi. Da tre anni vendiamo prodotto certificato bio”. Una scelta, quella del biologico, coerente con la missione e con la storia della cooperativa, che opera con i suoi 174 dipendenti negli ambiti dei minori e giovani fragili, della socializzazione al lavoro, del sostegno all’essere genitori, della conciliazione famiglia-lavoro e che accompagna all’impegno sociale una concreta attenzione all’ambiente.

Gli obiettivi? Vettori li sintetizza così: accompagnare i giovani per un tratto di strada verso il mondo del lavoro ed entrare nel mercato con nuovi prodotti. La cooperativa non produce soltanto piantine biologiche. “Dal nostro laboratorio di falegnameria a maso Pelz escono prodotti per l’apicoltura commercializzati dalla Sav presso i suoi punti vendita”, precisa Vettori, “e casette e mangiatoie per uccelli realizzate in legno proveniente dai boschi della Magnifica Comunità di Fiemme”. A venderli è il book-shop del Muse, prestigiosa realtà con la quale Progetto 92 già collabora nella serra di propagazione delle piante tropicali. A conferma della predisposizione di Progetto 92 a lavorare “in rete” con tutte quelle realtà interessate “sia alle politiche sociali, sia a prodotti a forte valenza sociale e ‘green’”, come rimarca il presidente della cooperativa, Paolo Mezzena.

Palese la soddisfazione al taglio del nastro del nuovo vivaio dei collaboratori e degli utenti di Progetto 92, alla presenza di tanti responsabili di cooperative sociali (con alcune Progetto 92 collabora nella realizzazione dei propri prodotti), del presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi con il vice Luca Rigotti, del sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, con gli assessori Maria Chiara Franzoia (politiche sociali) e Michelangelo Marchesi (mobilità e ambiente). “Parlare di lavoro in un momento di grande emergenza come questo – ha detto Andreatta – vuol dire dare fiducia a tanti giovani in difficoltà”. Giovani come Federico, 19 anni, che a Progetto 92 ha incontrato chi lo ha saputo aiutare “a capire come sarà il mondo del lavoro, come ci si deve comportare, ad esempio rispettando gli orari”, senza però nascondergli “quali difficoltà si possono incontrare”.

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