“Il servizio ai malati ci aiuta a capire”

Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, anche una ventina di giovani sono saliti sull'aereo diretto a Lourdes per mettersi a servizio di ammalati e pellegrini: dall’aiuto alle persone in carrozzina, alla distribuzione dei pasti nella mensa comune. Si tratta di un servizio – come si coglie nelle riflessioni a caldo e in quelle che pubblicheremo nelle prossiume settimane – che non si ferma all’esperienza “simbolo” del pellegrinaggio in terra francese. Molti di loro, infatti, frequentano anche durante l’anno le corsie dell’Ospedale San Camillo a Trento, seguendo le proposte della pastorale giovanile e universitaria.

Quanto l'esperienza del servizio sia efficace in un cammino di ricerca spirituale o di crescita nella fede lo si è riscontrato quest'anno in un'altra iniziativa sostenuta dal Servizio Pastorale giovanile della diocesi: la settimana di volontariato vissuta da una decina di giovani dal 19 al 25 agosto dentro la vita quotidiana dell’Opera Provvidenza Sant’Antonio a Sarmeola (Pd) a contatto con il mondo della disabilità. “Questa settimana – ha scritto uno dei partecipanti – mi ha permesso di mettermi in gioco nel mondo della disabilità. Gli educatori e ospiti ci hanno accolto con molta simpatia, si sono fidati di noi fin da subito e in solo una settimana abbiamo potuto creare dei bei legami”.

Riflette una ragazza: “Il servizio all'Opera di Sarmeola mi ha resa più consapevole del mio essere. Accade durante le giornate che solo tu, in quel momento, possa fare quel gesto che permette agli ospiti di vivere con maggiore serenità o donare al personale due mani, due occhi e un cuore in più che facilitano lo svolgimento della giornata. E' un sentirsi valorizzati che va oltre alla gratificazione personale: è qualcosa che ti fa sentire parte di un Progetto più grande. A esperienza conclusa, questa sensazione rimane nel cuore e dà la giusta energia per affrontare il quotidiano, rinnovati”.

 “Dall'esperienza a Sarmeola – il bilancio di un partecipante – mi porto via i sorrisi, i gesti e la tenerezza di ospiti e operatori che mi hanno accolto nonostante fossi un'estranea in casa loro, il tutto con semplicità e affetto, e anche le risate regalatemi dai miei compagni di viaggio”. Per un altro giovane “Aiutare gli ospiti ti permette ti fermarti dal tran tran frenetico di tutti i giorni. Aiutare gli altri ti fa concentrare su di loro è staccare dal pensare solo a te e questo ti aiuta di più che continuare a cercare soluzioni per i tuoi problemi di tutti i giorni”.

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