Calcio a 5 “unificato”, in gioco oltre la diversità

Si è svolta lo scorso 17 febbraio a Trento, nella palestra del centro sportivo Piedicastello-Vela, la quinta giornata del torneo Football Nord-Est di calcio a 5 unificato.

Alla manifestazione, giunta alla terza edizione e organizzata dalla sezione trentina dell'Associazione Italiana Persone Down – in collaborazione con il Team Special Olympics Italia provinciale, il Comitato locale della FIGC ed il Comune – hanno partecipato sette squadre e una sessantina di atleti dai 18 ai 45 anni, la maggior parte dei quali con disabilità intellettiva.

“Si chiama calcio unificato proprio perché ogni squadra è composta da tre ragazzi disabili e due normodotati. Questi ultimi giocano, però, con tutta una serie di limitazioni: non possono tirare in porta e quindi nemmeno segnare, ad esempio”, sottolinea Franco Comai, presidente dell'AIPD del Trentino, una onlus nata nel gennaio 2003. “Per questo, noi diciamo che è più difficile formare un partner, come vengono chiamati, anziché un disabile. Ma chi gioca unificato impara ad abbracciare la diversità ed a rispettare le differenze”.

Il Torneo itinerante mensile, che si disputa da novembre a giugno, rientra nei quasi 200 eventi allestiti da Special Olympics Italia, l'Associazione Benemerita del CONI e del CIP che opera nel nostro Paese ormai da trent'anni in favore delle persone con disabilità intellettiva, rispettando il programma di allenamento sportivo e competizioni atletiche del movimento internazionale fondato nel 1968 da Eunice Kennedy Shriver e riconosciuto dal CIO.

“L'iniziativa, partita nel 2013 con incontri amichevoli tra squadre del Triveneto, è cresciuta nel tempo soprattutto grazie all'impegno ed all'entusiasmo dei ragazzi. Quest'anno infatti, oltre alla squadra della nostra associazione, che in Trentino fatica a trovare avversarie non legate agli orari lavorativi degli operatori, al Torneo – senza classifica finale, in ossequio al giuramento dell'atleta Special Olympics – erano iscritte quattro formazioni venete e due emiliane”, spiega Comai.

AIPD Trentino ASD, ASD Union Clodia Sottomarina, IC Casteller ANFFAS Treviso, Special Team SporT21 Padova, Sport Life Onlus Montebelluna, ASD Sanseverina Parma ed Il Faro 23 di Salsomaggiore Terme devono ospitare a turno, in gare da 12 minuti, tutte le altre compagini.

“Proprio per ottenere dei finanziamenti e poter affrontare trasferte da 6/700 euro l'una, nel 2017 – dopo l'entrata in vigore della nuova legge provinciale sullo sport – abbiamo costituito un'Associazione Sportiva Dilettantistica. Della quale, attualmente, fanno parte dieci atleti dai 18 ai 45 anni, allenati a titolo gratuito dall'ex difensore dell'A.C. Trento, Ivano Osele, attuale tecnico delle Giovanili aquilotte”, puntualizza Comai.

L'adesione volontaria di Osele aveva già contribuito al buon esito del progetto “Diamogli un calcio…”, avviato dall'AIPD Trentino nel 2011.

“Il calcio, oltre che al pallone, lo davamo e continuiamo a darlo anche all'esclusione ed al pregiudizio. Attraverso il percorso sportivo, infatti, i ragazzi disabili possono scoprire soprattutto le proprie capacità comunicative e relazionali. Impegnandosi e cercando di migliorare – conclude Comai – accrescono l'autostima e possono raggiungere il loro obiettivo sia sul campo di gioco sia nella vita”.

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