Mori, una borgata in cerca di identità

Una veduta su Mori
Sesto Comune del Trentino con i suoi quasi 10mila abitanti, Mori è un paese alla ricerca della sua identità. Innanzitutto geograficamente, stretto come è tra i poli attrattivi di Rovereto (industria e commercio) e Riva del Garda (turismo). In secondo luogo urbanisticamente: tagliato a metà dalla trafficatissima Ss240, pur con i miglioramenti legati alla realizzazione della bretella nel 2005, ancora non è stata trovata la soluzione alle code chilometriche estive verso il Garda (il cantiere Loppio-Busa non riguarda la frazione moriana, che rischia di rimanere un imbuto per le auto).

Dal punto di vista economico, la borgata non ha ancora deciso quale strada prendere: fallito il progetto di mega centro commerciale Global village, e con alla finestra i nomi della grande distribuzione organizzata interessati al flusso turistico in transito dal casello A22 al Garda, molte aspettative sono riposte nell’area produttiva Casotte. I 27 ettari di terreno a ridosso dell’ex Montecatini, fabbrica di alluminio chiusa nel 1983 e che ha fatto la storia economica di Mori,sono in mano a Trentino Sviluppo.

Fino ad oggi la crisi economica ha impedito il decollo del progetto, ma proprio nelle scorse settimane il Gruppo Poli ha firmato un memorandum con la Provincia che potrebbe portare alla costruzione di un centro logistico da 110 dipendenti.

Così come ancora irrisolto è il nodo dell’area ex Marmi Piccoli, brutto biglietto da visita del paese per chi viaggia da Rovereto, ma molto interessante per il Comune nell’ottica della realizzazione del boulevard che dovrebbe restituire vivibilità al centro. L’amministrazione è pronta a mettere mano al portafoglio, ma si attende la valutazione economica dell’Agenzia delle entrate.

Pur non potendo vantare un centro storico pregiato come quello della vicina Ala, e dovendo fare i conti con un passato “contadino”, tra le carte da giocare in chiave turistica, oltre al santuario di Montalbano con la vicina ferrata, Mori può contare sullo splendido teatro ottocentesco intitolato a Gustavo Modena e sulla vicinanza con il Monte Baldo, giardino botanico d’Europa, e con la Val di Gresta, primo distretto biologico del Trentino.

Altra forza della borgata è l’associazionismo, particolarmente vivace soprattutto a livello sportivo, mentre in ambito sociale si distinguono le realtà di Villa Argia, dedicata alle dipendenze, e l’hospice della Rsa “Cesare Benedetti”, prima struttura di cure palliative del Trentino.

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