A spasso con Geo, sguardo diverso su cose e persone

Nella prima puntata, un’inedita Luciana Littizzetto ha raccontato a Fiamma Satta la sua Torino

Ha quasi quarant’anni, ma li porta bene. In onda su RaiTre dal 1984, Geo unisce documentario e intrattenimento in una formula che non teme il confronto con le altre proposte dei palinsesti pomeridiani, a cui contrappone un’alternativa rilassante ma allo stesso tempo arricchente.

La nuova stagione, in onda dal lunedì al venerdì alle 16, ha confermato alla conduzione Sveva Sagramola, al timone dal 1998, ed Emanuele Biggi, naturalista e fotografo, che la affianca dal 2013.

In quasi tre ore di trasmissione diversi sono i contributi registrati che si alternano alle interviste agli ospiti in studio, e che spaziano dall’ambiente all’arte, dalla scienza alle ricchezze e tradizioni del territorio. Contenuti adatti a tutte le età, dai bambini ai nonni, che si possono seguire anche a pillole, tra un compito, una faccenda e la merenda, e che tengono compagnia in modo intelligente, stuzzicando la curiosità.

Lo stile del racconto, che potrebbe a prima vista sembrare a rischio monotonia, è il valore aggiunto di un programma mai scontato. Il garbo, la professionalità, il sorriso sono la cifra dell’intero contenitore pomeridiano, che garantisce una visione serena e che, accompagnandosi ad un ritmo veloce ma non martellante, permette di “portarsi a casa” qualcosa di nuovo ad ogni puntata. In questa cornice si inserisce perfettamente “A spasso con te”, rubrica giunta alla terza edizione che vede autrice e protagonista la giornalista e scrittrice Fiamma Satta.

Dalla sua sedia a rotelle, Fiamma accompagna lo spettatore alla scoperta di una città, affiancata da un personaggio della cultura o dello spettacolo, che si racconta attraverso il suo rapporto con i luoghi visitati.

L’intento è quello di proporre uno sguardo diverso sulle cose e sulle persone, grazie ad una passeggiata inclusiva che non cancella la disabilità, ma la mostra semplicemente per quello che è: una compagna di viaggio sicuramente limitante, ma che non impedisce né una chiacchierata con un amico né l’entusiasmo di scoprire cose nuove.

Un format che, pur attento alla denuncia delle barriere architettoniche, punta a trovare il modo di superare l’ostacolo grazie alla sincerità e alla forza della relazione. E ci riesce, così come, nel suo quarto d’ora di durata, lascia intuire e apprezzare il grande lavoro di preparazione che lo rende possibile.

Nella prima puntata, un’inedita Luciana Littizzetto ha raccontato la sua Torino. In attesa dei prossimi appuntamenti, è possibile rivedere su RaiPlay le puntate già andate in onda.

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