Alt al verderame

ALT AL VERDERAME. Con l’innalzamento delle temperature primaverili anche le piante di susino e pesco fanno ora intravvedere il colore dei fiori. Gli albicocchi e i mandorli sono in piena fioritura. Chi non ha eseguito in autunno i trattamenti sul secco contro la gommosi da Corineo o altre malattie crittogamiche tipiche delle drupacee deve intervenire adesso. E’ indispensabile un intervento a base di Ziram. Non è bene invece usare ancora il verderame o altro prodotto rameico in quanto risulterebbe caustico, in particolare sui peschi. Per piante situate in zone collinari l’intervento è ancora possibile.

CIPOLLE MARCE. Se le cipolle conservate in cantina durante la stagione fredda hanno evidenziato bulbi marcescenti significa che sono state colpite in aiuola dal marciume interno. Si tratta di una malattia dovuta ad un fungo (Fusarium oxysporum), patogeno che vive nel terreno per diversi anni e che ha invaso i bulbi penetrando attraverso ferite di varia origine. Il marciume si può presentare in campo, ma più sesso in magazzino Si manifesta con la comparsa sulla superficie esterna dei bulbi di una muffa biancastra. Il marciume interessa prima la parte centrale e quindi tutto il bulbo. Tutte le cipolle colpite vanno eliminate subito, mentre come prevenzione è opportuno sospendere la coltivazione delle cipolle sullo steso terreno per almeno due anni.

UTILE LOMBRICO. “Ogni anno a primavera nel mio prato verde compaiono numerosi piccoli grumi di terra. Vorrei sapere cosa sono e da chi sono provocati”, chiede Luisa di Trento.

Si tratta di grumi, meglio “escrementi” di lombrico comune (Lumbrucus terrestris) costituiti da terriccio che dopo aver attraversato l’intestino del lombrico, viene espulso sotto forma di piccoli grumi. I lombrichi sono comuni nei tappeti verdi ed hanno azione positiva nel senso che rimescolano e arieggiano il terreno. I danni sono eventualmente solo estetici. I grumi si possono facilmente sgretolare con la semplice passata del dorso di un rastrello. Accettare l’inconveniente vuol dire proteggere questi piccoli animaletti assai utili al prato, che con la loro attività incessante rendono più soffice e fertile il suolo.

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