Arrivano le api operose, insetti “sociali”

A caccia di nettare sui fiori primaverili

Possiamo finalmente dirlo: è iniziata la primavera. Lo annunciano le fioriture delle drupacee quali mandorli, peschi, albicocchi e ciliegi che dal fondovalle si espandono lentamente verso le pendici dei monti, portandosi appresso profumi, colori e nettare di vita dopo il lungo inverno. E lo annunciano le api (apis mellifera) che in questo periodo prendono possesso del nostro ambiente naturale raccogliendo con infinita operosità il nettare, liquido zuccherino secreto da particolari ghiandole chiamate “nettari”, presenti all’interno o in prossimità dei fiori.

A titolo di esempio la secrezione giornaliera per ogni fiore di albicocco è di 5 mg, con un contenuto zuccherino che varia dal 5 al 25 %. Ogni essenza vegetale ha le proprie caratteristiche organolettiche del nettare, di qui la ricchezza dei sapori dei nostri mieli. Le api fanno parte del gruppo di insetti pronubi, cioè “che agevolano le nozze”: i nettari sono infatti prodotti dalla pianta con lo scopo specifico di richiamare questi insetti sul fiore.

Milioni di anni di evoluzione per assicurare l’impollinazione, quindi la continuità delle specie vegetali sulla terra. Si può intendere come questo piccolo insetto sia oggi un “gigante” insostituibile degli ecosistemi vegetali. Un indebolimento della popolazione mondiale di api costituirebbe un pericolo enorme negli equilibri naturali: apicoltori, agricoltori e naturisti lo sanno bene. Godiamoci quindi il loro volo e ricordiamoci come questi insetti “sociali” hanno saputo accettare una relazione molto intima con l’uomo, nonostante qualche puntura ogni tanto ci scappi. Esistono altri insetti pronubi che nidificano esclusivamente o prevalentemente nel terreno: le andrena, le antophore e i laboriosi e miti bombus terrestris che fanno visita anch’essi ai tanti fiori di stagione.

Marzo pazzerello”: quest’anno il detto non si è smentito. Giornate di sole si alternano a notti fredde e venti da nord che rallentano l’attività vegetativa. Non dimentichiamo infatti che i vegetali, a differenza di gran parte degli animali, non riscaldano i loro tessuti con la respirazione, se non in misura trascurabile. Perciò l’ampia superficie disperdente mette le piante in equilibrio termico con l’ambiente.

Non fa quindi meraviglia che l’effetto delle temperature sugli organismi vegetali sia straordinariamente evidente.

Portiamo quindi pazienza ed aspettiamo che aprile riporti in equilibrio il clima: purtroppo qualche germoglio e qualche fiore verrà bruciato dalle gelate, aspettiamo a seminare o mettere a dimora i trapianti nell’orto fino a quando il terreno è sufficientemente caldo, aspettiamo a mettere gerani e surfinie sul davanzale fino a quando la temperatura notturna non scenderà più sotto lo zero…la pazienza in questi casi verrà premiata.

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