Bemba e L’Umanofono: voci migranti allo Spazio Alpino

Le migrazioni sono un fenomeno epocale che sta cambiando le connotazioni geo politiche del mondo e la nostra storia. Un fenomeno non sempre facile da comprendere, ma con il quale è necessario confrontarsi, anche attraverso forme artistiche come “Voci Migranti: ieri e oggi”, lo spettacolo che andrà in scena venerdì 22 febbraio alle 20.30 allo Spazio Alpino SAT in via Manci 57 a Trento.

Protagonista sarà la Compagnia L’Umanofono, progetto nato nel 2012 da un'idea dell'attrice e regista Maura Pettorruso, che guiderà gli spettatori in un percorso di lettura concertata che si esprime, vibra, risuona, nel preciso momento della performance. Nell'occasione l'orchestra vocale interpreterà tre brani tratti dal libro “Esodo” di Domenico Quirico, una cronaca dei viaggi fatti in compagnia dei migranti.

I lettori partecipanti sono Anna Lambertini, Adele Gerardi, Mario Conci, Gabriella Chilovi, Sara Zanatta, Simonetta Giorgetti, Ivano Winterle, Francesca Rocchetti e Paola Pancher. Accompagneranno le letture gli interventi di Beatrice Pani, operatrice di accoglienza, e Bemba Diarra, giovane richiedente asilo proveniente dal Mali diventato socio SUSAT, attraverso il progetto “Cima Libera tutti”, creato appunto dalla sezione universitaria della SAT in seguito ad una collaborazione con l'Associazione Trentina Accoglienza Stranieri (ATAS Onlus).

“La serata non vuole essere un punto di arrivo ma una tappa, un momento di riflessione”, spiega il presidente SUSAT Paolo Pezzedi che racconta come Bemba, a partire dallo scorso aprile, sia stato coinvolto nelle diverse attività proposte “con l’obiettivo di aiutarlo a uscire, di farlo sentire meno solo, di integrarsi nella comunità della quale da circa un paio d’anni è entrato a far parte”.

Bemba, dal canto suo, si è lasciato coinvolgere volentieri, ha partecipato con impegno alle iniziative, ha legato con i soci. “Condividere assieme una giornata in montagna o le lezioni del corso di fotografia ci ha lasciato molto. È stata davvero una bella esperienza a livello umano, un interessante momento di scambio: non è solamente un dare, ma anche ricevere”, commenta Pezzedi che sottolinea come, quella di venerdì, non vuole essere una serata “politica”. “Quello che ci interessa è raccontare alle persone che vorranno ascoltarla l’esperienza di vita di un nostro socio. Un nostro socio che viene dal Mali! Lo faremo con un evento sicuramente inedito, unico, con letture eseguite in maniera davvero particolare”, conclude il presidente della SUSAT, senza svelare ulteriori particolari. “Una serata elettrica e attiva, per dare una scossa!”.

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