Cattelan, uno show sofisticato, ma che non sfonda

Pur avendo cambiato canale, con Stasera c’è Cattelan su Raidue il conduttore che dà il titolo al programma ha mantenuto pressoché identici nome e scaletta della trasmissione in precedenza in onda su Sky.

Il martedì, il mercoledì e il giovedì da Torino in seconda serata viene proposto quello che è definito come late show night, ossia uno spettacolo che va in onda prima che si avvii la programmazione notturna.

Il presentatore tiene compagnia agli spettatori in studio e a quelli del piccolo schermo offrendo un intrattenimento leggero, alternando colloqui con gli ospiti spesso sul crinale tra i grandi temi universali e qualche piccolo gossip, a monologhi, pennellate di umorismo e un intermezzo musicale con il gruppo Street Clerks, da lui scoperto mentre era tra i giudici di X Factor.
Cattelan (nella foto), con una solida dose di egocentrismo, sempre vestito di tutto punto in giacca e cravatta con sullo sfondo il panorama notturno di una città del futuro da dove nella sezione centrale spunta la sagoma della Mole Antonelliana, tiene banco giocando a fare il curioso un po’ snob che intervista solo le persone che gli piacciono.

Il suo stile è politicamente corretto, all’insegna di un ostentato giovanilismo che vuole intercettare sul secondo canale della tv di stato, quello considerato più innovativo, una fetta di pubblico che di solito preferisce altri strumenti per l’informazione e lo svago.

Finora, nelle prime settimane in cui il programma è comparso nel palinsesto, il risultato è stato piuttosto mediocre, non avendo mai raggiunto il 5% di share.

Questa sconfitta, in certo qual modo, è in linea con il suo programma dell’anno scorso Da grande, che si articolava in due puntate la domenica in prima serata su Rai 1 e fu un sonoro flop.
Probabilmente la tv generalista non è il mezzo migliore con il quale Cattelan può comunicare contenuti anche interessanti che però più che leggeri sembrano troppo sofisticati perché non fanno scattare immediatamente la risata o la riflessione.

Il suo è un mondo che si è costruito a propria immagine ed è rivolto a giovani che paiono non voler mai approdare all’ambito delle responsabilità.

La presunzione di voler interessare a tutti i costi, il suo non ascoltare le risposte degli ospiti rispetto a domande che paiono irriverenti ma in realtà sono alquanto scontate, rendono il programma un po’ noioso e prevedibile.

Se tanti quando vedono che Cattelan è su Rai 2 preferiscono un altro canale, sarebbe il caso non solo di cambiare titolo, ma anche stile e contenuti.

vitaTrentina

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