Che musicista era, Ezio Bosso!

Il coro della Sosat con Ezio Bosso in un incontro gioioso

Ci ha lasciato attoniti la prematura scomparsa, a 48 anni appena, del grande Ezio Bosso: pianista, contrabbassista, compositore e direttore d’orchestra. Nonostante diverse patologie lo affliggessero da anni costringendolo anche alla sedia a rotelle, il maestro è sempre vissuto con la musica e per la musica.

La sua era una passione profonda, trasmessa con entusiasmo instancabile ai professionisti delle note e al grande pubblico, che ha avuto l’onore di “scoprirlo” soprattutto in occasione dell’edizione 2016 del Festival di Sanremo.

L’impegno e il sacrificio erano gli ingredienti indispensabili del suo modo di fare musica: per lui una vera e propria terapia. Infatti il maestro, grazie a una prozia pianista, coltivò l’amore per le note dall’eta di quattro anni. A 16 annida Torino si trasferì all’Accademia di Vienna per studiare contrabbasso, composizione e direzione d’orchestra su consiglio del suo primo mentore Ludwig Streicher, contrabbassista dei Wiener Philharmonic. Gli studi viennesi furono la necessaria premessa per una carriera importante nella quale alternare le esibizioni al pianoforte alla direzione d’orchestra, presso il Teatro Fenice di Venezia e il Teatro Comunale di Bologna, fino a creare un proprio gruppo musicale, la Stradivari Festival Chamber Orchestra, poi ribattezzata Europe Philharmonic. Bosso ha lavorato fino agli ultimi giorni dedicandosi allo studio di nuove partiture e cercando altri modi per stare vicini malgrado la quarantena.

Una sensibilità umana, non solo musicale, espressa anche nella solidarietà, realizzata in qualità di testimonial dell’Associazione Mozart14, nata a Bologna su iniziativa del grande amico e collega Claudio Abbado per fare entrare la musica nei luoghi di dolore quali carceri e ospedali. Del maestro rimangono impressi la raffinata saggezza, la delicata gentilezza e quel sorriso aperto. Tre qualità umane che trasmetteva a quanti lo hanno potuto incontrare pur solo per un veloce saluto. Tra i molti che salutano il maestro c’è il pubblico dell’Auditorium Santa Chiara e anche il trentino Coro della Sosat che ha duettato con lui portando le note in vetta, in occasione degli eventi “I Suoni delle Dolomiti” e “Che storia è la musica”, spettacolo televisivo condotto da Ezio Bosso e trasmesso su Rai 3.

In quel programma il coro sosatino, presieduto da Andrea Zanotti, si è esibito in un antico canto popolare austriaco. Proprio Andrea Zanotti, addolorato per la scomparsa dell’amico, lo ringrazia per aver fatto crescere il coro dandogli una preziosa cifra di umanità: “Grazie per le emozioni vissute insieme”.

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