Chi si salva?

Di nuovo sulla strada comune, ma con la convinzione che questa volta sarà quella buona…

Ho avuto un sogno. Capita. Camminavo verso il Regno dei Cieli ma non trovavo la via. All'improvviso mi si apre una larga strada verso sinistra e la seguo tutto felice. Impiego anni trasognati della mia vita a percorrerla quando un Angelo, con la paletta rossa, mi ferma dichiarandola inagibile e conclusa. Giovinezza, salute, buon umore, felici relazioni, piacevoli gioie dei sensi, avventure culturali ed esperienze di vita. "Brutto Angelo ingiusto e spietato!".

Tento ancora di proseguire ma la pavimentazione si rivela inagibile. Ritorno sui miei passi brontolando, recupero il bivio di origine e mi trovo subito invitato da un un percorso promettente. Macino altri anni onirici con entusiasmo. Cultura, professione, originalità, apprezzamenti, pregustazioni, lusinghiere promesse. E di nuovo paletta rossa. Ma questa volta impugnata da un soggetto più indefinibile e meno gentile del primo angelo.

Ritorno sul percorso di origine e realizzo che effettivamente poco più avanti e sempre a destra si apre una superstrada molto più attrezzata e apprezzabile. Mi impadronisco subito della nuova prospettiva e mi ambiento in anni di sogno nella raccolta di monete, non so se simboliche o reali che mi trasfigurano la vita. Un diavolaccio, con una vistosa dentatura beffarda mi sghignazza: "C’è la crisi, torna indietro e smettila di rompere". Subisco la nuova rete, rimpiangendo la mancanza di Buffon nella mia ipotetica squadra, e mi riorganizzo alla scoperta di questo benedetto passaggio a nord-ovest.

Di nuovo sulla strada comune, ma con la convinzione che questa volta sarà quella buona. Nuovo bivio ed un casellante in livrea, molto ossequioso, stacca un biglietto gratuito. Destinazione: Potere e Prestigio. Misteriose papille interne secernono un’allettante acquolina in bocca. Incontro anche qualche M.R. (intendo dire Molto Rev.), qualche successo, qualche soddisfazione, qualche sorpasso e poi di nuovo un dignitoso personaggio in livrea gioca di rimessa e mi rispedisce alla matrice. Qui, una specie di Pisolo, mezzo sonnecchiante, mezzo infastidito, mi indica una mulattiera, probabilmente prodotto della volonterosa penna d'aquila dell'A.N.Alpini. La trovo però mobile e ingannevole come un miraggio e procrastinante come una pratica pensionistica. Una targa reca un nome. Mi aspetto di leggere SanVili o Piegiorgio Frassati. Ed invece "Via Tito Boeri". La percorro prudentemente, con speranza ed apprensione per incontrare alla fine un S.Pietro, appassionatamente simile ad un allenatore di squadra perdente, paternamente disilluso. "Ma non ti eri accorto che ognuna delle strade, all'imbocco portava la segnaletica sbarrata di ‘Strada senza uscita’? Ci voleva tanto a capirla?". E mi squaderna una serie di citazioni bibliche che, secondo lui, fanno per me. Tutto va in dissolvenza come spetta ad ogni onesto sogno.

La notte dopo, scombiccherato dall'incubo precedente e con il mio inconscio in cerca di rivincite, faccio un altro sogno. Capita. Se dovessi dargli un titolo direi: "Ma insomma chi si salva?". E protesto: "Almeno l'ultima mulattiera era onesta. Cosa le mancava?". Ed elenco:

Non chi dice “Signore, Signore”, entrerà.

Non chi osserva la Legge e dice "Ti ringrazio Signore che non sono come quel pubblicano".

Non chi pratica il digiuno: "Nella tua vita di sacrificio c'è il tuo Io".

Non chi dà in elemosina: "Se anche distribuissi tutte le mie sostanze e non avessi la carità" (Paolo,1 Cor 13.3).

Non chi recita il Credo perché la Fede non è un elenco di verità.

Non chi fa proseliti e si becca il rimprovero: "Percorrete il mare e la terra per fare un solo proselite" (Mt 23,15) e poi?

Non senza le opere, checché ne dica Lutero o esclamasse l'eventuale pubblicano: "Ti ringrazio Signore che non sono come quel fariseo osservante".

Difficilmente un ricco entrerà, a sentire Matteo 19,23.

Ma allora chi entrerà? Risposta: "Riconosciti peccatore, credi al suo Amore fedele. Riconosci che tutto quanto hai è suo dono. Trasmetti quanto puoi di questi doni a chi non ne ha. Fa questo e vivrai”.

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