Circe, “supergatta” a tre zampe parla alla nostra diversità

La copertina del libro di Annalisa Strada “Tre zampe” (Giunti)

Per sapere cosa trasforma una tenera, dolce, piccola gattina in un “supergatto” basta leggere “Tre zampe” (Giunti), la storia di Circe, una micetta dal pelo lungo e un’andatura trotterellante. Mentre i suoi fratelli corrono veloci e si arrampicano con agilità sugli alberi, lei fa una gran fatica a stare al loro passo. Qualche volta, quando è il momento della pappa, l’”umana” la prende da parte e le dà da mangiare da sola, più vicino al tavolo. Ma lei preferisce mangiare insieme agli altri, anche per ultima, piuttosto che sentirsi trattata come un gatto da proteggere. Si è accorta, infatti, che se nella rincorsa scivola e ruzzola, è perché ha solo tre zampe. Non le piace sentirsi diversa e quindi, con determinazione e allenamento, alla fine, riesce a sbaragliare tutti, ad essere veloce e scattante come i suoi fratelli e senza farsi troppo male: proprio un’impresa da supergatto.

Quella di Circe è un storia semplice e divertente per i bambini che amano le storie di animali.

E’ un libro, per molti motivi adatto per la lettura autonoma dei primi lettori: è scritto in stampato minuscolo con caratteri molto grandi e interlinea larga, le simpatiche illustrazioni alleggeriscono le pagine e la storia è scorrevole e coinvolgente. La forza di questo libro, però, sta nel rispetto del lettore dal punto di vista linguistico. Annalisa Strada, infatti, scrive molto bene, sceglie con cura strutture e parole, alcune anche piuttosto insolite. Non usa forme semplicistiche né banali, né abusa di paratassi. Solo una sorta di “morale finale”, esplicitata nell’ultima pagina e che si poteva anche evitare, toglie qualcosa a questa bella storia di fiducia in sé, di coraggio e di determinazione.

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