Il punto è ricordarsi come si era da bambini

“Ed eccomi lì, consapevole che l’unica parte della mia vita che qualcuno si era preso la briga di rimettere insieme pezzo per pezzo era il set di uno show televisivo per bambini. Lloyd Vogel alias Tom Junod, protagonista del film di Marielle Heller

Il punto non è ritornare bambini, ma ricordarsi come si era da bambini, perché lì il più delle volte si trova la ferita che ha condizionato lo sviluppo dell’adulto e lì si trova ancora la chiave per cambiare le cose e diventare autenticamente se stessi.

A dirlo – di più, a testimoniarlo quotidianamente – è Fred Rogers, un’autorità indiscussa della tv per i più piccoli in America che ha creato e condotto il programma Mister Rogers’ Neighborhood sulla rete pubblica statunitense, dal 1968 al 2001. Una vita (muore infatti l’anno successivo, a 74 anni) dedicata a servirsi della televisione per aiutare i bambini a crescere, e i genitori a entrare in relazione con i propri figli.

Lo scorso anno questa vita è diventata un film dal titolo A Beautiful Day in the Neighborhood con Tom Hanks a indossare il mitico cardigan rosso e le scarpe da ginnastica del “vicino” più gentile e desiderato d’America. Il film sarebbe dovuto uscire a marzo nelle sale italiane con il titolo Un amico straordinario, ma è arrivato prima un nemico straordinario… ora però è disponibile in dvd e va visto. In particolare non possono perderselo quanti sono interessati o impegnati in relazioni di aiuto, in famiglia, a scuola, in parrocchia, in ambito sociale o culturale. Perché si troveranno davanti, come in uno specchio ma in carne ed ossa, quello che un altro Rogers famoso ha teorizzato e praticato sul potere personale di realizzazione e su quello che è stato definito un “approccio centrato sulla persona”.

 

Il film lo racconta attraverso il caso personale di un giornalista della rivista Esquire a cui viene affidato il compito di tracciare un breve ritratto del celebre personaggio televisivo per una serie fotografica dedicata agli eroi contemporanei. Lui, che nel film si chiama Lloyd Vogel e nella vita vera ha un riferimento in Tom Junod che nel ’98 firmò il servizio di copertina dal titolo “Can you say hero”, la prende male. Lui, giornalista di punta abituato a snidare e mettere in piazza personaggi di ben altro calibro, dover fare un “santino” per un personaggio “melenso”… Si accorgerà presto della natura della gentilezza di mister Rogers e della sua forza trasformativa.

Ha scritto Tom Junod: “Fred Rogers era un ministro presbiteriano ordinato che considerava sacro lo spazio tra il televisore e gli occhi del suo pubblico. La sua visione era la pubblica piazza, un luogo pieno di estranei trasformato dall’amore e dalla gentilezza in qualcosa di simile a un quartiere. Di buoni vicini”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina