Con i “Figli delle stelle”il teatro non ha età

L’associazione teatrale di Ospedaletto “Figli delle stelle”

Non si è fermata nemmeno in questi mesi l’associazione teatrale di Ospedaletto “Figli delle stelle”, attiva dal 2009.

“Figli delle stelle” è un posto dove tutti – dai bambini agli adolescenti agli adulti – coltivano la passione per il teatro, e collabora con i comuni di Ospedaletto, Borgo, Telve e Castelnuovo.

“In ogni rassegna presentiamo generi diversi – spiega Lorena Guerzoni, presidente dell’associazione – Secondo me è giusto che il pubblico abbia la possibilità di vedere cose diverse, dalla commedia in dialetto allo spettacolo che ti fa riflettere alla rappresentazione pensata per i bambini. È bello che una rassegna porti l’intera famiglia a teatro”.

Ogni gruppo teatrale di “Figli delle stelle” ha un nome diverso: “#primacosabella”, “Straordinari”, “Perfettamente imperfetti”, “Protestanti”, “Perseveranti”, “Problematici” e “Polemici”. Ognuno di questi gruppi corrisponde a una fascia d’età differente.

“Alcuni fanno teatro con me dal 2007, qualcuno addirittura dal 2003. Questi ragazzi sono ancora degli allievi, ma fanno anche da formatori per i più piccoli”, racconta Lorena.

“Figli delle stelle” è arrivato quest’anno a 100 associati. Prima del lockdown, sono stati messi in scena “Come Romeo e Giulietta”, “Inside”, “Migliori nemici” e “Dieci sotto un tetto”, che partono da spunti offerti da libri e film esistenti, stravolgendoli. “Le sceneggiature le scrivo io, un po’ perché devono sempre essere adattate in base ai ragazzi, un po’ perché mi piace. Facendo meno teatro perché curo molto i ragazzi, ho bisogno di una valvola di sfogo. E scrivere è diventato il mio modo di stare sul palco”, spiega Lorena.

Quando sarà possibile tornare nei teatri, i “Figli delle stelle” porteranno lo spettacolo “L’inaffondabile”, tratto dalla storia del Titanic e proposto nel 2012, in occasione del centenario della tragedia.

Nell’impossibilità di calpestare i palcoscenici, i “Figli delle stelle” non sono rimasti con le mani in mano. “Abbiamo iniziato a lavorare sentendoci con Zoom e con Skype. I ragazzi preparavano un video e lo montavano, ricreando la struttura di uno spettacolo, in un alternarsi di battute e di attese. Abbiamo anche fatto degli scioglilingua, continuando quindi l’attività didattica”, racconta Lorena. Tutti i video sono stati caricati sulla pagina Facebook, curata quotidianamente. Fra 15 giorni uscirà un video di “Come Romeo e Giulietta” fatto a distanza.

“Quest’estate faremo qualcosa all’aperto, senza pubblico e caricando i video su Facebook. Vogliamo riaprire in piena sicurezza, dando la possibilità alle persone di sedersi serenamente a guardare qualcosa che li faccia star bene. Vedremo come ci dovremo organizzare in autunno anche attraverso la Cofas, di cui facciamo parte. La speranza è che i sogni degli attori diventino realtà, e che tutto questo svanisca, come quando chiudi un sipario e dici: è finita”, conclude Lorena.

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