CoRomania, voci di festa anche dalla quarantena

Il coRomania durante un concerto

“Ci sono svariati motivi per festeggiare! La liberazione di una giovane volontaria, il ritorno a piccoli passi alla normalità, 75 anni di liberazione dal nazifascismo, una bella giornata di sole… E noi festeggiamo così, come meglio sappiamo fare!”

“Così”, nel caso di coRomania, un coro trentino composto in gran parte di giovani, vuol dire cantando. Il messaggio era allegato al video che, sabato 9 marzo, coRomania ha caricato sulla sua pagina Facebook, nel quale i coristi intonano “Salelaka Mokonzi”, canto cristiano africano che il gruppo corale riserva solitamente per la fine delle celebrazioni di matrimonio.

CoRomania, nato all’inizio degli anni 2000 dall’idea di un gruppo di volontari tornati dalla Romania, dove il Movimento Ecclesiale Carmelitano ha creato un villaggio (da qui il nome coRomania), si esibisce infatti soprattutto durante i matrimoni.

“L’idea di caricare un canto su Facebook è nata prima del 9 marzo. Volevamo far vedere a chi ci segue su Facebook che non ci stiamo fermando, che stiamo continuando a fare prove e a impegnarci. Perché, se un giorno questo periodo finirà, i matrimoni non si fermeranno; quindi dobbiamo tenerci pronti. Abbiamo deciso di caricarla proprio quel giorno per celebrare tante cose assieme, e per dare un messaggio di solidarietà a Silvia Romano. La cooperazione internazionale è un tema che ci sta molto a cuore: quasi tutti noi siamo stati volontari dove il Movimento Ecclesiale Carmelitano opera, in Romania e in Colombia”, racconta Giovanni Lorenzi, studente universitario da qualche mese direttore di coRomania. E al lavoro del Movimento Ecclesiale Carmelitano in Romania e Colombia è devoluto l’intero ricavato delle performance di coRomania.

Solitamente, le prove del coro si tengono una volta ogni due settimane in una sala messa a disposizione dai frati del convento delle Laste di Trento. Durante la quarantena, il luogo d’incontro virtuale è la piattaforma “Zoom”: i 20 coristi provano anche una volta a settimana. “Le prove di un coro funzionano a sezioni, che sono quattro, due maschili e due femminili. Ogni sezione prova per mezzora”, spiega Giovanni.

Oltre al canto “Salelaka Mokonzi”, coRomania ha caricato sulla propria pagina Facebook anche un’altra canzone in occasione della Pasqua. Ogni corista, da casa, ascoltando la base musicale del pezzo, si è registrato mentre cantava la canzone. Le registrazioni sono state poi unite, e il risultato finale è un vero e proprio collage di voci e volti. Un’immagine tipica di questi mesi e che, in futuro, ricorderà com’è stata vissuta e trasmessa la musica durante la quarantena.

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