Così fragili, così umani in quattro film

Un’inquadratura di “La vita che verrà”, in programma lunedì 10 marzo

La nostra fragilità in scena: non è un classico cineforum quello che vi segnaliamo, ma un viaggio dentro le delicatezze umane attraverso il cinema. “Uno spazio per ascoltare, confrontarsi e riscoprire come la fragilità ci abita e lega noi agli altri”, così viene presentato il percorso proposto nel mese di marzo dall’associazione Diaconia della Fede con il contributo della Circoscrizione San Giuseppe – Santa Chiara e il sostegno della Fondazione S. Ignazio.

Attraverso la visione di parti di film e la condivisione a partire da queste, verrà messo a fuoco il tema “così fragili, così umani”, cercando di mettere in primo piano l’essenzialità della relazione come specchio per riconoscersi nelle proprie fragilità e farne punti di forza. Gli incontri si tengono lunedì 3, 10, 17 e 24 marzo dalle 20.30 fino alle ore 22.30 presso l’Auditorium della Circoscrizione San Giuseppe – Santa Chiara in via Giusti, 35 a Trento con ingresso libero. Ecco i temi e i film proposti nell’ordine.

3 marzo: Non ci resta che vincereCampeones (Spagna, 2018), regia di Javier Fesser.

Ispirato a una storia vera. Un litigioso assistente allenatore di un’importante squadra di basket, irrispettoso delle regole della convivenza, viene condannato per alcuni reati. Costretto a lavori socialmente utili, viene assegnato come allenatore ad una squadra di basket composta da disabili.

10 marzo: La vita che verràHerself (Irlanda- Inghilterra, 2020), regia di Phyllida Lloyd.

Sopravvivendo all’ennesima aggressione fisica e psicologica del marito, una giovane donna cerca un futuro per sé e per le sue due bambine. L’aiuto e la solidarietà di un piccolo gruppo variegato di persone, anch’esse alle prese con difficoltà esistenziali, diventa determinante.

17 marzo: Parlami di teUn homme pressé (Francia, 2018), regia di Hervé Mimran.

Ispirato a una storia vera. Cosa accade quando una malattia improvvisa stravolge la vita di un uomo teso al successo? Perse le proprie sicurezze, si prospetta un faticoso cammino di riabilitazione, che sanerà non solo il deficit fisico ma farà sperimentare al protagonista il gusto della reciprocità.

24 marzo: Collateral beauty (Stati Uniti, 2016), regia di David Frankel.

È difficile accettare la morte di una persona cara, e se a morire è la propria bambina, sembra che nulla abbia più importanza. Accade a un manager di successo di una grande impresa newyorkese. L’azienda, senza il suo impegno, scivola verso il fallimento. I suoi tre colleghi – e amici – mettono in atto un escamotage per salvare l’azienda che farà bene anche alle loro vite.

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