Dalla tenebra alla luce. Simone Cristicchi dal 18 marzo torna a teatro con il nuovo spettacolo

Cristicchi affronta il poema dantesco con il suo poetico punto di vista al Cinema Teatro di Predazzo venerdì 18 marzo alle 21

Dopo il forzato annullamento dell’appuntamento con Michela Murgia, la stagione teatrale di Fiemme propone al comunale di Predazzo venerdì 18 marzo il nuovo lavoro di Simone Cristicchi “Paradiso, dalla tenebra alla luce”.

L’attore, musicista e scrittore eclettico – vincitore del Festival di Sanremo 2007 -, con questa opera affronta il poema dantesco con il suo originale, poetico punto di vista. Simone Cristicchi ha scritto l’opera in collaborazione con Manfredi Rutelli ed è co-autore, con Valter Sivilotti, delle musiche originali, oltre a firmare canzoni e regia.

“In ogni uomo abita una nostalgia dell’infinito – scrive Cristicchi – un senso di separazione, un desiderio di completezza che lo spinge a cercare un senso alla propria esistenza. Il compito dell’essere umano è dare alla luce se stesso, cercando dentro all’Inferno – che molto spesso è da lui edificato – barlumi di Paradiso: nel respiro leggero della poesia, nella magnificenza dell’arte, nelle scoperte della scienza, nel sapientissimo libro della Natura”.

Nello spettacolo la tensione verso il Paradiso è metafora dell’evoluzione umana, slancio vitale verso vette più alte, spesso inaccessibili: elevazione ed evoluzione. Il viaggio di Dante dall’Inferno al Paradiso è un cammino iniziatico, dove la poesia diventa strumento di trasformazione da materia a puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale, che attraversa il tempo e lo vince. “La nostra vita è un grande mistero, che un giorno ci sarà rivelato.” Questo sembra dirci Dante Alighieri, con la forza immutata delle sue parole, ancora oggi a distanza di settecento anni.

In questo mistero mi sono calato, – continua Cristicchi cercando di raccontare – tra monologhi e canzoni – l’inconsueto e rendere testimonianza di ciò che di “misterioso” è accaduto nella mia vita. La parola – nella sua nudità e potenza – è al centro dell’intero spettacolo, e affronta tutte le declinazioni possibili: parola recitata, parola narrata, parola cantata.

Con il coautore Manfredi Rutelli, Cristicchi ha sviscerato il concetto di “paradiso” in tutte sue sfaccettature: dalla ricerca millenaria dell’Eden perduto – il mito universale più diffuso in tutte le culture del mondo – fino all’insuperato capolavoro dell’intera Commedia: il trentetreesimo canto, dal quale ho musicato i primi versi – l’Inno alla Vergine Madre.

Per lo spessore artistico dell’interprete e la tematica lo spettacolo merita indubbiamente che il pubblico provinciale per una volta si rivolga ai teatri della periferia, perché anche nei teatri della periferia spesso lo spettacolo teatrale è di alto livello.

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