Dividere l’iris

DIVIDERE L’IRIS. La moltiplicazione del’iris si può fare fino a fine settembre. Non andare oltre quel mese in quanto i rizomi non completamente maturi non arrivano a svilupparsi prima delle gelate e freddo invernale. L’operazione è molto semplice e avviene per divisione del cespo. Una volta sterrata la pianta si separano i rizomi ciascuno provvisto di un ciuffo di foglie che vanno tagliate a metà. Ogni porzione di rizoma col ciuffo fogliare dà origine ad una nuova pianta. Se volete tenere l’iris sul poggiolo mettete i rizomi in un vaso o terrina capiente riempita di torba nera, terriccio universale, lapillo e sabbia fine. Bagnate moderatamente. L’iris è pianta che non soffre il freddo e può rimanere all’esterno.

RISCOPRIRE LE RAPE. La rapa viene spesso considerata un ortaggio secondario dell’orto e quindi poco coltivata contrariamente al passato. La sua coltivazione meriterebbe invece più spazio in quanto da buoni risultati nella maggior parte dei terreni purché sciolti, profondi e ricchi di humus. Non va coltivata per due anni di seguito nello stesso posto e mai dopo piante che appartengono alla stessa famiglia botanica quali cavoli, ravanello e rucola. Si può seminare da fine luglio e settembre per raccolte autunnali e da febbraio ad aprile per raccolte estive (giugno-luglio). Richiede solo la pulizia dalle erbe infestanti, acqua in maniera moderata e una leggera concimazione azotata dopo l’emergenza. Si raccoglie scalarmente quando la radice ingrossata affiora dal terreno. La rapa era in passato tradizionalmente considerata come ortaggio di una alimentazione povera, tanto che ancora oggi viene collegata a periodi di carestia. nella cucina moderna si usa per la preparazione di piatti tipici regionali quali la “brovada” friulana ottenuta facendo macerare con vinacce e vino rape tagliate a listarelle sottili, che poi vanno cotte a lungo. Le rape sono ottime per minestre e risotti. Ma anche come ortaggi cotti al vapore, ridotte in purea e mescolate a patate oppure stufate con altre verdure. Nutrizionalmente sono ricche di minerali (potassio, ferro, calcio e fosforo) e di fibre. Raccolte grosse e tagliate a fette molto sottili si possono consumare anche crude con olio, sale e pepe. In Trentino le rape sono ingredienti principe per le “Ciuighe”, presidio Slow Food del Banale (insaccati fatti di rape e carne di maiale).

PATATE IMBRUNITE. “Le patate che ho raccolto quest’anno presentano la polpa interna imbrunita e la presenza di cavernosità. Di cosa si tratta?”

Al quesito del nostro lettore (Danilo di Brentonico) rispondiamo che appare difficile fare una diagnosi certa. probabilmente le sue patate sono state colpite da una alterazione di natura non parassitaria, ma legata ad eccesso di acqua nel terreno unito a scarsa presenza di calcio e quindi mancato assorbimento da parte della pianta. Infatti ci segnala che i tuberi hanno la parte centrale imbrunita accompagnata dalla formazione di piccole cavernosità. E’ improbabile che il fenomeno possa ripresentarsi. In ogni caso si consiglia di moderare gli interventi irrigui e ridurre la concimazione azotata che favorisce la vigoria. Ma soprattutto lavorare bene il terreno prima della semina curando in particolare il drenaggio.

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