All'ombra del Cimirlo, a Costasavina, i preti trentini si interrogano nella quiete di Villa Moretta su quella che Papa Francesco ha in più occasioni chiamato la “globalizzazione dell'indifferenza”, nella loro settimana di formazione dal titolo “Dov'è tuo fratello”. All'ombra del Cimirlo, a Susà, vivace e popolosa frazione di Pergine, a meno di un chilometro e mezzo da Villa Moretta – bastano venti minuti a piedi – nelle stesse ore viene trovato in casa il corpo senza vita di Dario Celio, quarantenne originario della provincia di Venezia. La morte, per cause naturali, risalirebbe a dieci mesi fa. E da almeno altrettanto tempo non venivano pagati affitto e bollette. Era già accaduto, in Trentino: qualcuno ricorda il dramma di Cesira Busana, novantenne di Castello Tesino, trovata in casa, dopo due settimane. “Dramma della solitudine”, si titola in questi casi. Rovesciando la prospettiva, non sarebbe più giusto titolare: “Dramma dell’indifferenza”? Quale l’antidoto? Il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti, invoca “un supplemento di sensibilità e di impegno nei rapporti umani da coltivare in ogni ambiente di vita e di lavoro”.