Drena, tra “marocche” e marroni

Verso il 1050 i Signori di Sejano avevano a Drena un castello che dovettero cedere nel 1175 ai d’Arco. Il castello fu devastato da Vendome nel 1703 e abbandonato. è stato acquistato dal Comune nel 1983. Drena era soggetta all’abbazia di S. Lorenzo di Trento.

L’economia in passato si basava sulle castagne e sui bachi da seta, oggi vi è una florida attività agricola (uva e mele). Notevole rimane la produzione di castagne (famosi i “Marroni di Drena”). Risente dell’attrazione economica creata nei vicini centri della Valle del Sarca e dalle imprese della Valle di Cavedine.

La chiesa di S. Martino è del 1537. Verso valle il territorio comunale occupa una porzione dell’area di frana nota come “Marocche”.

Lo stemma è stato adottato il 10 luglio 1981. Una fascia rosso-bianco-rossa (i colori comunali) divide il campo d’argento. In alto un arco ricorda l’arme dei Signori d’Arco e in basso un castello ghibellino in argento e nero, su un bosco verde. Ai lati del castello le lettere “C” e “D” bianche iniziali di “Comune” e “Drena”. Gli ornamenti esteriori sono di Comune con due fronde fruttate di castagno a destra e di olivo a sinistra legate da un nastro.

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