Due fratelli in fuga dal nazismo

Joseph Joffo

Un sacchetto di biglie

Bur, 2018

228 p.- € 14,00

Età di lettura: da 11 anni

È una storia autobiografica quella raccontata da Joseph Joffo in “Un sacchetto di biglie”, libro uscito nel 1973, riedito più volte da Rizzoli, l’ultima adesso in occasione dell’uscita dell’omonimo film diretto da Christian Duguay. Questa storia è stata anche adattata a fumetto per Rizzoli Lizzard nel 2013. Qualsiasi sia la forma, le vicende di Joseph e suo fratello Maurice, ebrei figli di parrucchieri, offrono uno sguardo autentico, come quello di un bambino può essere, sul dramma dell’Olocausto. La loro è stata una vera odissea attraverso la Francia tra fughe, nascondigli, prigionie e rinascite per tentare di ricongiungersi di volta in volta con i genitori o gli altri fratelli maggiori, per imparare a guadagnarsi da vivere facendo qualsiasi lavoretto gli capitasse a tiro, e soprattutto, per salvarsi dai tedeschi. La loro vita di ragazzini tra scuola, casa e giochi in strada, è stata stravolta dall’arrivo a Parigi delle SS e dalla loro crescente violenza.

Quella che racconta Joseph a 42 anni, ricordando la sua infanzia, è una storia senza odio: due ragazzi soli affrontano prove difficili, patiscono freddo e stenti, sono umiliati e assistono a orrori, ma sperimentano anche la bontà di persone che rischiano molto per aiutarli in quel periodo dominato da follia e crudeltà.

Un romanzo scritto con un linguaggio chiaro e preciso, che qua e là risparmia dettagli e rende la verità a tratti ingenua, ma senza perdere la sua delicata forza di denuncia e di memoria. Un libro che rispetta i ragazzi come lettori. Una lettura che commuove e insegna che la lotta per i propri diritti è sempre giustificata e a volte può portare a dei risultati anche insperati.

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