Fagiolini tardivi

FAGIOLINI TARDIVI.  Se avete seminato i fagioli nani di secondo raccolto dopo la metà di agosto tra qualche giorno potrete iniziare  a raccoglierne i teneri baccelli. Chi ha seminato invece i rampicanti delle varietà “Trionfo violetto” e  “Stortino di Trento” godrà di abbondante produzione solo più tardi e fino al tardo autunno. Infatti questi ultimi hanno un ciclo vegetativo più lungo ( 70-80 giorni). Bisogna però assicurare alle piante una buona vigoria e sviluppo oltre che un buon stato di salute prevenendo in particolare certe malattie da fungo quali la  ruggine e da insetti come gli afidi.

Per favorire la fioritura e maturazione porre ai piedi del fusticino, ma non troppo vicino, del nitrato di ammonio o urea. Meglio se già disio colte nell’acqua di innaffio. Attenzione a non bagnare mai la vegetazione.

TAGLI DI STAGIONE. Prima che arrivi la stagione fredda è utile provvedere alla potatura di alcune essenze da siepe e di quelle ornamentali allevate a cespuglio. L’operazione è consigliata per siepi geometriche fatte da bosso, ligustro, thuie e lauri.  Non è una potatura vera e propria, ma solo un leggero ritocco, meglio spuntatura, che  evita di stimolare la pianta a rivegetare emettendo nuovi rametti, teneri e delicati e quindi maggiormente esposti a danni da gelo. Gli arbusti da fiore vanno ripuliti delle infiorescenze secche. Il consiglio è soprattutto per piante quali la budleya o pianta delle farfalle, ma anche rosai rampicanti, lonicera e glicine, i cui rami altrimenti si spezzerebbero sotto il peso di eventuali nevicate. I rami degli oleandri vanno accorciati a due terzi della loro lunghezza. Bosso, thuye e carpino bianco, sia a siepe che a cespuglio, si devono ripulire dei rami morti, secchi o esili.

PORRO DIMENTICATO. Il porro, nonostante sia un ortaggio molto usato in cucina per insaporire zuppe  e contorni, non trova molto spazio negli orti familiari. E’ invece una verdura che proprio grazie alla sua resistenza al freddo e alle poche cure che richiede farebbe la felicità anche dei neofiti verdi.

Normalmente si coltiva trapiantando le cosiddette “matite”, piantine  che si acquistano in pane di terra a primavera tarda. Ma si può trapiantare anche adesso, prima dell’inverno, in aiuola ben letamata, lavorata in profondità e fertile e soffice. Alle matite va eliminata la punta delle radici e la porzione apicale delle foglioline. Una volta interrata basta tenere pulito il suolo e irrigare spesso. Se necessario e man mano che cresce, rincalzare. Se coltivato d’estate va posto in zona fresca e ombreggiata perché soffre il caldo. La parte edibile è data dal fusto bianchissimo ed eretto costituito dai piccioli delle foglie inguainati l’uno attorno all’altro.  Le foglie verdi terminali, normalmente coriacee vanno eliminate. Alla base del fusto si trova un bulbo ottimo lessato. Ha un gusto aromatico e delicato, ma più appetibile di aglio e cipolla.

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