Festival Musica sacra, tra vecchio e nuovo

“Kino, costruttore di ponti” con l’Ensemble Zandonai, domenica 8 maggio nella chiesa del Santissimo Sacramento a Trento

La 51a edizione del Festival regionale di musica sacra prevede quest’anno la realizzazione di 43 appuntamenti musicali dislocati nelle due Province di Bolzano e Trento tra il 6 maggio ed il 4 luglio 2022.

Dopo una stagione (2020) ridotta a causa della pandemia, dopo un’annata speciale celebrativa del 50° anniversario del Festival con iniziative particolari come un concorso di composizione e la pubblicazione di un volume sulla storia del festival stesso, la manifestazione, tornando nel tradizionale alveo primaverile, promuove produzioni in proprio, accoglie progetti in sinergia con altri enti ed istituzioni, guarda alla storica monumentale tradizione del repertorio musicale legato al sentimento del sacro come alle partiture fresche d’inchiostro disponendone le prime esecuzioni assolute, valorizza le risorse interpretative del territorio, rivolgendosi tanto a professionisti quanto al mondo del dilettantismo ed alle istituzioni accademiche e ospita formazioni corali e strumentali di prestigio nazionale ed internazionale.

Si rivolge ad un pubblico ormai consolidato, ma promuove anche iniziative particolari per coinvolgere il mondo giovanile o anche solamente per stimolare la curiosità di potenziali ascoltatori.

Nel dettaglio del cartellone spicca un progetto che rilancia la collaborazione storica con l’Orchestra Haydn nel nome di Luciano Chailly: a 20 anni dalla scomparsa, il compositore, ferrarese per nascita, milanese per professione, trentino per passione, si festeggia con l’allestimento dell’importante Missa Papae Pauli (accanto all’orchestra Haydn il Coro Castelbarco) e dell’inedita Messa del Popolo (ad opera del Coro Filarmonico trentino), così da apprezzarne lo stile intenso e la scrittura polifonica complessa.

Attenzione alla modernità riflessa ancora nelle prime esecuzioni assolute, dall’atesino Unterhofer con Preghiera per la pace al giovanissimo trentino Alessandro Loro (classe 2001), al nuovissimo oratorio di Armando Franceschini.

Altri concerti regionali virano sull’amato barocco mottettistico, vocale e strumentale, cogliendo, nel segno di più annosi anniversari, la singolare coincidenza del 350° dalla morte per il tedesco Heinrich Schutz (programma curato dalla veneta Camerata Accademica con il Coro da Camera del Conservatorio Bonporti) e dalla nascita per il trentino Francesco Bonporti (interpretato dall’ensemble “Labirinti Armonici” con la voce prestigiosa del soprano bolzanino Gemma Bertagnolli), o disponendo l’esecuzione dei meno conosciuti lavori di Alessandro Melani curati da “La florida cappella” e filologicamente condotti con strumenti originali e conseguente prassi esecutiva. Presenti entrambi anche nelle scelte solo atesine, laddove s’ospitano il “Marini Consort” di Innsbruck ed i Mottetti di Sartorius, oppure le polifonie secentesche della “Capella Lanensis”, o si avvolgono di musiche organistiche le storiche chiese dell’Alto Adige.

Passato il confine di provincia, in Trentino si incontra la doppia produzione riservata alla generazione dell’Ottanta con l’omaggio a Riccardo Zandonai (Requiem e Te Deum) e a Ottorino Respighi (la Lauda P166 con il suo singolare organico di fiati e pianoforte in accompagnamento a solisti e coro), nonché l’ospitalità a progetti ambiziosi come l’opera Kino, costruttore di ponti, nuovissimo lavoro dedicato al noneso padre Eusebio Chini, missionario nelle Americhe del ‘600, o la realizzazione dell’imponente Messa in si minore di J.S. Bach con un progetto modellato sull’esempio dei work-shop d’area nordica.

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