Foglie secche

FOGLIE SECCHE. Nei prossimi giorni il tappeto verde di casa si coprirà di foglie secche cadute da piante e arbusti in fase di entrare in riposo invernale. Per tanti diventano un problema visto che la raccolta, ma soprattutto lo smaltimento, può diventare una operazione assai impegnativa. Per altri diventano invece una grande risorsa. Possono essere accumulate nella compostiera o in un recinto di rete sito in luogo soleggiato e riparato. A primavera diventeranno un buon compost da usare nell’orto o per la farne, mescolato a torba, sabbia o altro substrato, terriccio per piante da fiore in vaso.

Le foglie migliori da compost sono quelle leggere e friabili, povere di fibra e cellulosa quali vite, quercia, faggio e castagno. Poco adatte sono quelle di consistenza coriacea quali quelle di alloro e magnolia o quelle che si compattano con facilità come le foglie di noce, acero e betulla.

Ma le foglie secche sono buone, anzi consigliabili, anche per riparare le bordure dove sono stati piantati i bulbi di tulipano, narciso, muscari o per coprire al piede i cespugli di rose, ortensie e altre piante del giardino.

BENEFICA RUCOLA. La rucola, pianta officinale e aromatica, è un erba annuale facile da coltivare e che si trova allo stato spontaneo nei campi e nei terreni incolti dove pure cresce allo stato spontaneo. E’ coltivata negli orti, vicino a valeriana e ortaggi da foglia, per il suo sapore piccante che si avvicina all’aglio e per il suo aroma accentuato. Non va consumata da sola ma mescolata ad altre insalate o lattughe cui conferisce un particolare e sempre gradito sapore. Cresce fino a 50 cm. ed ha foglie basali tenere e grassette. Spesso nei negozi le sementi non si trovano così come spesso non si trovano le sue foglie nei mercati delle verdure. I semi vengono custoditi dagli ortolani più appassionati e dai contadini. Si semina a primavera presto e una volta emersa va innaffiata spesso. Si raccoglie ancora tenera e consumata subito. Infatti non si presta bene alla conservazione, nemmeno in frigo e men che meno in freezer. E’ una verdura che trova un uso medicinale sicuro in quanto ha ottime proprietà digestive, depuratrici del sangue e diuretiche.

BENEDETTO FICO. Se per noi “far festa con i fichi secchi” è considerata una faccenda poco dignitosa, non lo era per gli antichi gallo-elvetici per i quali ai riti nuziali non dovevano mai mancare, insieme alle noci. Oggi i fichi si vendono come frutta da boutique. Eppure non manca campo coltivato in cui non si trovi una pianta di fico i cui frutti spesso finiscono in pasto solo a uccelli e insetti. E’ una pianta che cresce su qualsiasi terreno, richiede poche potature, non pretende irrigazioni, si accontenta di poco concime. Vive molti anni e, se rinnovato con tagli anche drastici, regala frutti a volontà. Tra le tante varietà le differenze sostanziali sono tre: Il caprifico è “trifero”, cioè produce frutti tre volte all’anno: in autunno, in primavera e in estate; il “sativus bifero” produce due qualità di frutti: il primaticcio primavera e l’altro in estate; il “sativus unifero” che produce solo frutti estivi (agosto).

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