Gennaio, mese di attesa… ma pure di bilanci

Gennaio nel mondo agricolo è mese di bilanci e di attesa, un “tempo sospeso” che fa da spartiacque tra l’annata trascorsa e le speranze future. Tempo per raccogliere le energie e pianificare la ripartenza. Le piante in riposo vegetativo fanno lo stesso… si leccano le ferite delle stagioni trascorse e custodiscono gelosamente le energie che serviranno per la ripartenza primaverile: sono sostanze elaborate durante l’estate e l’autunno, “stoccate” nei tessuti di riserva (soprattutto nelle radici).

Gennaio 2022 si è però presentato con un campanellino d’allarme: temperature miti e disgelo per alcuni giorni hanno preso il posto del normale rigore invernale con temperature superiori di 8-9°C e lo zero termico a 3.900 mt di altitudine. Una finta partenza di primavera. Possiamo annoverare questo evento all’interno dei cambiamenti climatici in atto nel nostro mondo? Penso di sì assieme ad altri piccoli grandi eventi atmosferici che si susseguono ormai con regolarità: temperature anomale, precipitazioni intense, venti burrascosi, grandinate, e così via. Ma le comunità vegetali, siano esse foreste, o pascoli alpini, o campi coltivati rimangono immobili di fronte a questi eventi o reagiscono? Fortunatamente la risposta è sì, reagiscono.

Ogni cambiamento climatico determina processi di adattamento nelle piante. Esse sono in grado di ricevere segnali dall’ambiente, rielaborare le informazioni e cercare di adattare le proprie caratteristiche e comportamenti vegetativi attraverso meccanismi di autoregolazione. Parrà strano ma due sono gli organi che in particolare fungono da sentinelle e svolgono una funzione essenziale per le piante superiori: le gemme e gli apici radicali. Le une sondano il mondo aereo, le altre il suolo e sono tra loro incredibilmente in collegamento. Se per caso salta questa comunicazione per le piante son dolori.

Delle gemme ne ho parlato in un precedente articolo, quindi oggi vorrei riservare un piccolo spazio agli apici radicali: minuscoli e sofisticatissimi organi composti da cellule meristematiche intimamente protetti sotto la cuffia o caliptra. Sono organi votati ad esplorare il suolo alla continua ricerca di acqua e sostanze nutritive e capaci di registrare numerosi parametri quali il tocco, l’umidità, le temperature, la forza di gravità (geotropismo), luce, ossigeno, nutrienti, distanza da altri organismi ed altre radici, ecc. Gemme ed apici radicali: il quadro di comando a due teste dove avviene la lettura dei parametri ambientali, dove vengono prese le decisioni per orientare lo sviluppo della pianta e dove si ricercano i correttivi per garantire la sopravvivenza.

E la comunità umana che fa? È capace di leggere l’ambiente che lo circonda, rilevarne i cambiamenti e correggere i propri comportamenti? Mah… a voi la risposta.

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