Goumi, insolita bacca

GOUMI, INSOLITA BACCA. La pianta del Goumi (Eleagnus umbrellata) è un arbusto a crescita vigorosa che va sottoposto a potatura ogni anno a fine inverno riducendone la massa fino a un terzo del’alezza. E’ molto rustico e vegeta bene in suolo fertile e ben drenato, anche se si adatta a terreni marginali. Si può coltivare anche i grandi vasi. Mostra elevata resistenza al freddo invernale e vuole posizioni di pieno sole indispensabili per avere frutti in quantità. I suoi frutti che maturano a fine ottobre sono aronatici a forma di bacca sferica di colore roso o giallo. Sono molto ricchi di vitamina C e di sali minerali, ma soprattutto (cosa rara nel mondo vegetale) di grassi polinsaturi, omega 3 e 6 importanti per chi soffre di malattie che interessano il cuore.

VINACCE NELL’ORTO. “Posso usare raspi e vinacce provenienti dalla poca uva che vinifico per consumo familiare? vanno bene per l’orto?” Queste le domande di un nostro lettore di Pergine.

L’uso migliore che si può fare di raspi e vinacce è quello di mescolarle con del letame o pollina e farle maturare per almeno sei mesi. Si possono usare direttamente distribuite sul terreno e interrate, ma avendo l’accortezza di fare l’operazione in autunno in quanto sono residui vegetali a lenta a azione fertilizzante. Hanno un valore nutritivo piuttosto limitato: se fermentate contengono l’1% di azoto il potassio arriva al 2% . Il potassio è presente in valori insignificanti. Si tratta comunque di sostanza organica e nel terreno aumentano il contenuto in ossigeno in quanto lo mantengono sciolto e soffice Hanno reazione acida e quindi adatte a colture che vegetano bene con un pH 5-5,50.

Attenzione usarle in quantità limitata. per certe colture esistono dei limiti quantitativi unitari. Il prodotto che esce da cantine e distillerie infatti è considerato dalla legge rifiuto da trattare e/o smaltire in siti autorizzati.

CANCRO DEI POMODORI. Da alcuni anni anche i pomodori dei nostri orti vengono speso aggrediti dal “cancro batterico” una infezione che si manifesta sui fusti, sui frutti e sulle foglie. Sui fusti si evidenzia con striature brunastre che in seguito si aprono a fenditura. Sui frutti compaiono chiazze di colore chiaro evidenti anche sulla foglia disseccata. Il batterio entra nella pianta attraverso ferite provocate da insetti, tagli, grandine o lavori colturali ( scacchiatura).

Sulle foglie il batterio vive poco tempo, ma sui fusti sopravvive da un ano all’altro.. la difesa è improntata alla lotta contro gli afidi e a interventi ripetuti con rame. Importante poi sospendere per almeno 4 anni la coltura del pomodoro sulla sessa aiuola. Eliminare accuratamente tutti i resti della vegetazione precedente distruggendola col fuoco e ponendo attenzione ad acquistare piantine o sementi sane e certificate. Non esistono rimedi diretti contro questa malattia.

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