Grisotto, baccelli teneri e gustosi

Grisotto o Anellino di Trento

“I miei fagioli rampicanti “grisotti”, normalmente molto generosi, nonostante le piante sane e rigogliose, quest’anno hanno avuto una fioritura molto scarsa e senza frutto. Può dipendere dal caldo estivo? Si può sperare in una fioritura tardiva?”.
Paolo (Martignano)

Col termine “grisotti” diffuso tra gli ortolani trentini, si intende il fagiolo altrimenti meglio detto “Anellino” o “Stortino di Trento”. è indubbiamente quello più coltivato negli orti familiari e ricercato dai buongustai per la sua bontà in cucina. Ha baccello ricurvo con striature viola, senza filo, tenero e carnoso. La pianta, nana o rampicante, appartiene alla famiglia delle Leguminose o Papilionacee.

Lo Stortino si semina a primavera quando il terreno è sgelato e la temperatura si è stabilizzata intono ai 10°C. In pratica a partire da marzo a tutto aprile. Con semine scalari si hanno più raccolti all’anno. Con la zappa si fa un solchetto nel quale i semi si distribuiscono “a postarella”, 2-3 semi per ogni buca, alla distanza di 40 cm. tra le file e 20-25 cm. tra una postarella e l’altra.

Il seme si interra alla profondità di 3-5 centimetri. La semina scalare permette di poter raccogliere fagioli in tempi diversi. Servono circa 1,5-2 Kg. di seme ogni 100 mq.

Il ciclo vegetativo dello Stortino è di 75-90 giorni. Il terreno deve essere fertile, fresco, ben concimato con letame maturo o altri organici del commercio. Meglio se questi sono stati apportati l’anno precedente.

La rincalzatura delle piante è consigliabile perché permette di trattenere meglio l’acqua piovana o di irrigazione. Attenzione: con l’irrigazione non bagnare le foglie che favoriscono le malattie da fungo quali ruggine, alternaria o antracnosi. Queste si prevengono trattando con prodotti a base di rame.

Fin qui abbiamo detto delle caratteristiche e della coltivazione dello Stortino o Grisotto e non abbiamo dato risposta alla precisa domanda del lettore.

Come altre orticole (patate) anche i fagioli hanno sofferto molto lo stress climatico dell’estate appena trascorsa particolarmente calda che si è riversato invece su un insolito rigoglio vegetativo ed ha avuto un esito molto negativo, non tanto sulla fioritura, talora abbondante, ma sulla tenuta (impollinazione) degli stessi e quindi sulla formazione del baccello e dei semi. Non è però da escludere comunque una pur minima produzione tardiva.

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