I promessi sposi “combinati”

Dalla 17° Festa del Cinema di Roma è arrivato nelle sale “What’s Love?” del regista indiano Shekhar Kapur, di cui si ricorda “Elizabeth. The Golden Age”, premiato nel 2007 con l’Oscar per i Migliori costumi. Scritto da Jemima Khan, ex moglie del campione di cricket Imran Khan Niazi e Primo Ministro del Pakistan dal 2018 al 2022, il film è una garbata commedia che, con una buona dose di ironia, prova a interrogarsi sull’amore, sul matrimonio, su come trovare la persona giusta.

Zoe, documentarista di successo, e Kazim, medico specializzando, sono amici fin dall’infanzia: lui è di famiglia pakistana, lei inglese doc. Un giorno Kazim annuncia all’amica che sta per sposarsi. Zoe è sorpresa e perplessa, soprattutto perché il giovane le rivela che la sposa sarà scelta dai suoi genitori, in ossequio alle tradizioni del suo Paese. Così decide di girare un reportage sui matrimoni combinati (“assistiti”, tiene a precisare Kazim) partendo proprio da quello del suo amico. Comincia così una girandola di interviste che coinvolgono la madre dello sposo, invadente e protettiva; il padre, molto meno austero di quanto sembri; la burbera nonna sulla sedia a rotelle, inflessibile depositaria delle tradizioni; il “sensale di matrimoni”, Mo…

Zoe filma ogni cosa, anche il primo incontro, via piattaforma Zoom. “What’s love?” è una commedia romantica sull’amore e il titolo, almeno in Italia, lo dichiara da subito (anche se il titolo originale “What’s Love Got to Do with It?” ha una sfumatura leggermente diversa). Come s’incontra l’“anima gemella”? È meglio affidarsi al caso, alle app, seguire l’istinto e continuare a provare oppure scegliere razionalmente tra chi ci è più affine? E, soprattutto, quale metodo potrà garantire un lungo e felice matrimonio? Zoe e Kazim partono da posizioni opposte e tutto il film è un percorso di avvicinamento che li porterà verso un epilogo, prevedibile quanto si vuole, ma comunque più impegnativo e ricco di sfumature rispetto al semplice “e vissero felici e contenti”. Insomma, si ride, tanto, e si riflette, tanto che il film brillante è consigliabile anche per dibattiti. Il merito va anche a un cast azzeccatissimo, con interpreti generosi e in parte ben supportati da un’ottima sceneggiatura e da musiche trascinanti.

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