Il bassotto poeta che si credeva un barone

La copertina del libro di Alice Keller “Le disavventure del Barone von Trutt”

Tiberio è un cane bassotto che si crede un barone, il Barone von Truttinger (abbreviato von Trutt). La sua grande passione è la poesia. Passa le sue giornate con i Sigismondi, la famiglia che l’ha adottato e che lui considera come la sua servitù. In realtà non è che lo trattino proprio come un nobile: è un cagnolino, gli vogliono bene, non gli fanno mancare nulla, ma è pur sempre un cane e quando declama le sue liriche, per le persone, in realtà, non fa altro che abbaiare e ululare, e quindi, con suo grande sconcerto, viene regolarmente redarguito.

La storia scritta in “Le disavventure del Barone von Trutt” (Sinnos) narra di quella volta che, come tutti gli anni, per la famiglia Sigismondi arriva il momento di partire per le vacanze. Anche Tiberio parte con loro e se ne accorge non appena lo mettono nello stretto trasportino che infilano in macchina nel bagagliaio sopra le valigie. Lui, però, non è pronto, anzi per lui non è proprio il momento opportuno per partire visto che sta componendo la sua opera per partecipare al Grande Concorso di Poesia. Ma non può farci niente. Inizia così un’avventura piena di imprevisti. Il viaggio in macchina verso il mare è molto rocambolesco e raccontato dal punto di vista del cane, per il lettore risulta veramente divertente.

Qualche bambino forse già conosce il Barone von Trutt, protagonista di alcune pagine della rivista per piccoli “Lo Spunk”: ritrovarlo in queste pagine è quindi ancora più divertente. La storia è ironica e scoppiettante e il suo ritmo tiene bene grazie al gioco di figure, testo e fumetti. Si tratta di un breve graphic novel per ragazzini che abilmente mescola testo in caratteri minuscoli e maiuscoli, discorsi diretti di tipo fumettistico e brevi paragrafi narrativi o descrittivi. L’insieme è una lettura gradevole e in alcuni punti esilarante. Le illustrazioni, che come in ogni graphic sono fondamentali per lo sviluppo della storia e la rappresentazione delle situazioni, giocano con l’arancione e l’azzurro uniti al nero, creando un insieme facilmente leggibile e ben efficace, sicuramente attraente per i bambini anche perché regalano dettagli di vita quotidiana che i lettori possono riscontrare anche nelle loro case. Le poesie create dal cagnolino, infine, sono “rielaborazioni” dei versi di sommi poeti, niente di meno che Petrarca, Carducci e Leopardi. Non si tratta, però, di un insulto alla grande letteratura, anzi, le citazioni sono inserite nella storia con intelligenza e andare a recuperare gli originali potrebbe essere interessante per gli adulti che leggono con i bambini.

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