Il Festival di Trieste premia la resistenza popolare

La mirada incendiada, della cilena Tatiana Gaviola, miglior film del concorso

Non aveva neanche vent’anni Rodrigo Rojas de Negri quando venne cosparso di benzina e bruciato vivo da un gruppo di militari durante una manifestazione a Santiago contro la dittatura di Augusto Pinochet. Morirà pochi giorni dopo in ospedale. Era la prima settimana di luglio del 1986. Il giovane fotografo era tornato in Cile dagli Stati Uniti dove viveva con la madre Veronica, espulsa dal Paese dopo essere stata imprigionata e torturata a seguito del colpo di stato del 1973 che aveva destituito Salvador Allende. Durante quella manifestazione la stessa sorte toccò all’attivista Carmen Gloria Quintana che si salvò ma risultò sfigurata.

La mirada incendiada” (Lo sguardo in fiamme), della cilena Tatiana Gaviola, racconta della breve vita del fotografo dal suo ritorno in Cile. La vita nel barrio dove viveva con la zia e le due figlie piccole, la partecipazione alle manifestazioni, impegnato a scattare per una rivista, fino al tragico epilogo. La giuria della 36a edizione del Festival Ibero Latino americano di Trieste, svoltosi dal 6 al 15 novembre ed organizzato dall’Associazione per la promozione della cultura latino americana in Italia, lo ha premiato come miglior film del concorso perché “partendo da un fatto reale, rivela in maniera drammaturgicamente efficace ed originale un episodio tragico dell’opposizione popolare al regime di Pinochet”. Per quell’orrenda esecuzione, nel marzo 2019 tre soldati in pensione sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio e tentato omicidio e condannati a dieci anni di reclusione per quanto nei titoli di coda si sottolinei che “sono a piede libero”.

Saranno stati i contagi Covid in crescita esponenziale in Friuli Venezia Giulia, sarà stata la sede decentrata e priva di servizi (il Magazzino 26 del Porto vecchio), il festival non ha certo registrato la partecipazione di pubblico che meritava per la qualità di molti dei lavori proposti, tra film e documentari.

Nella sezione “Contemporanea concorso” il miglior film è risultato “Mapa de suenos latinoamericanos“, firmato dall’argentino Martin Weber. Il documentario si è aggiudicato anche i premi per la miglior sceneggiatura e quello del pubblico. è un lavoro del tutto originale. Per vent’anni il regista ha scattato foto in otto Paesi del continente latinoamericano chiedendo a chi incontrava e ritraeva di scrivere un sogno con un gesso su una lavagnetta. Anni dopo, tornando in America Latina, è andato alla ricerca dei suoi “protagonisti” per verificare se quei sogni si erano realizzati constatando, nella maggior parte dei casi, che sogni e realtà non hanno coinciso. “Creando il bisogno di sapere cosa è successo nel frattempo ai desideri dei personaggi – riflette la giuria che ha premiato il doc – il film elabora un’atmosfera malinconica, mostrando situazioni estreme, dolorose e oscure”.

Malpaso” di Hector M. Valdez ha ricevuto il premio speciale della giuria. Ed è uno dei tre lavori della Repubblica Dominicana che ne hanno ricevuto in questa edizione del festival risultando così, sorprendentemente, il Paese in testa al palmarès e mettendo alle spalle cinematografie che solitamente vanno per la maggiore in America Latina quali quelle di Argentina, Messico e Cile. è la storia di una coppia di gemelli, Braulio e Candido che per via del suo albinismo si trova in grande difficoltà nella vita di tutti i giorni. Tanto più nel mercato nero e di frontiera di Malpaso dove i gemelli vanno a vivere dopo la morte del nonno. Il film riserva momenti onirici, sospesi e spiazzanti, quasi a fare da contraltare ad una realtà estrema, di confine.

L’argentino Martin Desalvo è stato ritenuto il miglior regista del festival. Ha proposto “El silencio del cazador“. Non è solo, e basterebbe, un confronto di classe tra il colono Venneck e la guardia forestale Guzman, il cui padre era stato alle sue dipendenze, ma anche una lotta all’ultimo sangue tra i due, per la stessa donna. E il giaguaro, di cui entrambi vanno alla ricerca pur con motivazioni diverse, l’uno per proteggerlo, l’altro per cacciarlo, sarà il muto testimone del mortale scontro finale.

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