Il lungo viaggio di Orsa

Gauthier David con le illustrazioni di Marie Caudry, traduzione di Margherita Belardetti

“Le lettere dell’Orsa”

Gallucci, 2018

50 p. – € 17,50

Età di lettura: da 5 anni

Capita che gli amici abbiano difficoltà ad allontanarsi l’uno dall’altro dopo un periodo passato piacevolmente insieme. Se poi uno dei due sta per partire per l’altra parte del mondo, il distacco è ancora più difficile e si tenta ogni cosa per alleviare il dolore. È ciò che accade in “Le lettere dell’Orsa” (Gallucci), uno splendido albo illustrato dalle grandi dimensioni in cui il poetico testo di Gauthier David si combina perfettamente con le illustrazioni di Marie Caudry. È la storia di Orsa che, all’arrivo dell’autunno, saluta il suo amico uccellino pronto a migrare verso il sud per passare l’inverno al caldo. Per non perdere il contatto con lui, Orsa decide di scrivergli ogni giorno una lettera. Ma questo presto non le basta e pensa di raggiungerlo, di andare anche lei a sud per vedere dove uccellino vive i mesi che non è con lei. Come si legge nelle lettere che Orsa puntualmente continua a scrivere anche durante il viaggio, il suo è un lungo cammino pieno di piacevoli incontri, ma anche di difficoltà e di avventure. Un viaggio estenuante e alla fine, tanta è la sorpresa – e anche la delusione. Per fortuna, però, ci sono gli amici degli amici…

Una storia di amicizia e di avventura che racconta di un viaggio e di ciò che si impara viaggiando. Una serie di brevissime lettere che, non avendo risposta, diventano un diario intimo in cui le descrizioni di ambienti e di fatti si alternano a riflessioni personali. Un libro illustrato in maniera particolare, quasi onirica: è come se le illustrazioni entrassero nel testo e lo interpretassero da dentro aggiungendovi una connotazione originale. Tanto ricercato è l’uso della lingua (i testi sono molto brevi ma ricchissimi di contenuti), tanto grande è l’attenzione ai particolari delle figure che, alcune grandi a doppia pagina, contribuiscono a portare il lettore in un mondo altro dove gli elementi della natura, animali e piante, sono compenetrati dalla presenza umana. Un gioco di vedo/non vedo, un po’ come le illusioni ottiche. Come ogni buon libro, anche questo racconta una bella storia e da questa emergono vari temi, non per tutti i lettori gli stessi, non per ogni lettore gli stessi a ogni lettura. Testo e illustrazioni si leggono a più livelli: sono belli in sè e, soprattutto, non hanno nessun secondo fine, non mirano a nulla, non sono al servizio di nessuna morale, di niente e di nessuno.

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