Il marciume apicale dei pomodori

I pomodori a frutto tondo sono meno sensibili al marciume apicale

“I miei pomodori ogni anno fruttificano bene, ma molte bacche presentano le punte nere. Mi è stato detto che non si tratta di una malattia da funghi o animali, ma di carenze o eccessi di concimi o bagnature sbagliate. è vero? Cosa posso fare?”.

Silvana (Zambana)

I pomodori sono colpiti da marciume apicale, noto anche come “punte nere” in quanto la bacca presenta la parte apicale (punta) nera e infossata. Non è una malattia vera e propria dovuta ad attacchi di insetti o funghi, ma una fisiopatia. Il fenomeno va addebitato ad un cattivo o parziale assorbimento del calcio dal suolo e questa condizione si può ricondurre ad irrigazioni non regolari e con alti volumi d’acqua, precipitazioni abbondanti, eccessi di concimazione a base di azoto e potassio, ma soprattutto a poca disponibilità di calcio nel terreno (attenzione: il suolo può essere calcareo, ma povero di elemento calcio nella forma assorbibile dalle piante). L’eventualità è favorita da elevate temperature e conseguente elevata traspirazione delle piante. Con queste premesse apportare calcio può risultare utile e anche semplice da realizzare, ma la natura stessa del terreno può limitarne l’efficacia. Non rimane che la prevenzione.

Questi i nostri consigli:

  • evitare di coltivare il pomodoro in terreni dove possa soffrire per irregolare assorbimento dell’acqua. Il terreno ideale è quello profondo, fertile, ben letamato e fertilizzato;
  • effettuare le irrigazioni a intervalli regolari senza eccedere. Il terreno deve essere sempre umido;
  • non si consiglia l’irrigazione a scorrimento o infiltrazione laterale dentro solchi. Indicate sono invece le manichette forate o le ali gocciolanti;
  • utile l’apporto di carbonato di calcio (1,5 Kg/mq), non eccedere con l’azoto né col potassio.
  • nella concimazione di fondo organica usare letame o compost maturi e in quella minerale dare spazio al perfosfato minerale 19-21 che ha il pregio di essere ricco di calcio;
  • i maestri ortolani preferiscono coltivare varietà a frutto tondo in quanto meno sensibili alle punte nere rispetto alle varietà allungate tipo S. Marzano. Le varietà Cuore di bue o molto grosse sono abbastanza soggette alla fisiopatia.
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