Il mirto, bellezza e salute

Il mirto è una pianta spontanea delle regioni mediterranee. E’ un comunissimo in Sardegna e Corsica. L'abbondante e suggestiva fioritura in tarda primavera o inizio estate o la presenza per lungo tempo delle bacche (di colore nero bluastro o rossastro o rosso violaceo) nel periodo autunnale rendono questa pianta adatta per ravvivare i colori del giardino come arbusto isolato, allevato a cespuglio o ad alberello.

L'utilizzazione più interessante del mirto come pianta ornamentale è tuttavia la siepe: in condizioni ambientali favorevoli è in grado di formare una fitta siepe medio alta in pochi anni. Le foglie, relativamente piccole, e la notevole capacità di ricaccio vegetativo lo rendono adatto a formare siepi modellate geometricamente con la tosatura, ma può anche essere allevato a forma libera e sfruttare in questo caso lo spettacolo suggestivo offerto prima dalla fioritura poi dalla fruttificazione. Pianta rustica, si adatta ai terreni poveri e siccitosi, ma trae vantaggio sia dagli apporti idrici estivi sia dalla disponibilità d'azoto. Vegeta preferibilmente nei suoli a reazione acida o neutra. Ha portamento arbustivo o di piccolo alberello, alto da 50 a 300 cm, molto serrato. Corteccia rossiccia nei rami giovani, col tempo assume un colore grigiastro. Le foglie sono opposte, sempreverdi, ovali-acute, di colore verde-scuro. I fiori sono profumati, lungamente peduncolati, di colore bianco o roseo.

La fioritura, abbondante e avviene nella tarda primavera e all'inizio dell'estate, da maggio a luglio. I frutti sono bacche globoso-ovoidali di colore nero-azzurrastro, rosso-scuro. Maturano da novembre a gennaio persistendo per un lungo periodo sulla pianta.

Ne esistono numerose varietà coltivate a scopo ornamentale come il Myrtus communis var. variegata alta fino a 4,50 metri, con foglie dalle eleganti striature colorate di bianco-crema e fiori profumatissimi.

Molto apprezzato come pianta ornamentale da giardino, il mirto può essere riprodotto per talea o per seme. La riproduzione per seme, per la sua semplicità e per i costi bassissimi, è consigliata per un'attività amatoriale da eseguire in ambito domestico. Le piante ottenute da seme sono meno vigorose e difficilmente entrano in produzione prima dei quattro anni. La semina va fatta nel periodo di maturazione delle bacche, nei mesi di dicembre-gennaio. La cassetta va mantenuta in un ambiente riparato, all'aperto nelle regioni ad inverno mite, in serra nelle zone ad inverno rigido. Le piantine vanno trapiantate in vasetti quando hanno raggiunto un'altezza di 4–6 cm..

Con le bacche si produce un liquore di pregio. Il liquore di mirto propriamente detto, è ottenuto per infusione alcolica delle bacche attraverso macerazione o corrente di vapore. Un liquore di minore diffusione è il Mirto Bianco, ottenuto per infusione idroalcolica dei giovani germogli. Per il suo contenuto in olio essenziale (mirtolo) la pianta è interessante per le sue proprietà aromatiche e officinali.

Al mirto sono attribuite proprietà balsamiche, antinfiammatorie e astringenti. Pertanto trova impiego in campo erboristico e farmaceutico per la cura di affezioni a carico dell'apparato digerente e del sistema respiratorio. L'impiego fitocosmetico del mirto risale al medioevo: con il nome di Acqua degli angeli, si indicava l'acqua distillata di fiori di mirto.

Nella tradizione gastronomica sarda il mirto è un'importante condimento per aromatizzare alcune carni: i rametti sono tradizionalmente usati per aromatizzare il maialetto arrosto, il pollame arrosto o bollito, ma soprattutto un ricercato piatto a base di uccellagione bollita (tordi, merli, storni).

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