Il turismo, oltre le apparenze

In momenti di crisi vediamo come tantissime persone devono rinunciare alle vacanze

Il turismo è un’attività umana piuttosto recente. Le ragioni sono presto intuibili, prima fra tutte la struttura economica delle società che per secoli e secoli era caratterizzata da un lavoro continuo e senza interruzioni volto a garantire esclusivamente la sussistenza. Soltanto personaggi bizzarri, filosofi o avventurieri, potevano pensare di viaggiare allo scopo di incontrare popoli diversi e di vedere luoghi lontani. Il commercio favoriva lo spostamento ma non si progettava mai un cammino lungo e pericoloso solo per il desiderio di visitare altri paesi. Neppure i re avevano questa intenzione, benché avessero i mezzi economici. Bisogna poi distinguere il turismo, come lo intendiamo noi, dal desiderio del viaggio insito nel cuore umano: l’Ulisse dantesco, che ormai vecchio si mette ancora per mare per “inseguir virtute e canoscenza”, è l’emblema di un anelito irrinunciabile, quello di non stancarsi mai di cercare.

Il turismo, come la stagione estiva, diventa sinonimo di viaggio ma anche di rilassamento, vacanza, riposo, distacco dalla quotidianità, spostamento dai luoghi in cui si vive abitualmente. Quest’attività è possibile solo se alcune circostanze lo permettono: la salute, la disponibilità economica, il tempo libero. In momenti di crisi vediamo come tantissime persone devono rinunciare alle vacanze. Va da sé che anziani e malati fatichino moltissimo a spostarsi; e se anche magari lo potessero fare, spesso si ritrovano soli a passare afose settimane in città.

Vorrei riflettere su quest’ultima categoria di persone. Quelli che non possono viaggiare, non possono fare turismo. È bello vedere le nostre montagne popolate da villeggianti che, pur nel contesto di un assalto di massa alle vette, ai prati, al paesaggio, cercano di trovare un contatto diverso con la natura. È bello accorgersi della stupenda natura che abbiamo intorno. Da qualche anno il magistero della Chiesa si rivela sempre più sensibile al problema della tutela ambientale, di quella cura del creato che Dio stesso comanda all’uomo di compiere. Il Trentino conserva poi tesori sconosciuti: chiesette alpine incastonate tra il verde e il blu, edicole votive che punteggiano ogni angolo del nostro territorio, croci sulle montagne testimonianza viva di una fede immersa nel creato. Non bisogna ovviamente strafare perché la bellezza di Dio che ci circonda si rispecchia nell’armonia, nel senso del limite, nella capacità di guardare senza toccare, senza distruggere.

Eppure c’è chi può vedere soltanto dalla televisione questo splendido spettacolo. C’è chi non può camminare sui sentieri respirando l’aria buona delle nostre montagne. Magari deve stare chiuso in un piccolo appartamento oppure in una stanza di una casa di riposo. E così il viaggio, il turismo, la visita a qualche meta desiderata, diventano ricordi di un tempo ormai trascorso. Che fortunati invece coloro che hanno ancora le energie per partire!

In realtà le cose non stanno proprio in questo modo. Molti giovani che viaggiano in lungo e in largo per il cinque continenti, una volta tornati a casa si ritrovano più vuoti di prima, benché abbiano scattato innumerevoli fotografie e abbiano ripreso con la telecamera ogni istante della loro vacanza. Girano senza consapevolezza, non riescono a vedere, non riescono a trattenere nulla. Alle volte un libro letto con attenzione vale di più di un viaggio. Ascoltare la musica può far spostare la mente nell’altrove di un ricordo. Bisogna certo lavorare di fantasia, e non è una dote molto comune di questi tempi. Occorre capacità di leggere cioè di osservare i particolari. Di intravedere un altrove. Basta un raggio di sole per comprendere il significato di mille tramonti. Basta un albero accarezzato dal vento per immaginarsi una foresta impenetrabile piegata dalla tramontana. Basta una strada polverosa per intuire il nostro faticoso e quotidiano incidere.

Tuttavia la fantasia resta sempre un surrogato della realtà. Oggi però il movimento migratorio e la globalizzazione hanno fatto bussare alle nostre porte uomini e donne provenienti da ogni paese del mondo. Sono risorse incalcolabili, storie, sentimenti, religioni, culture, modi di vita, che vengono a noi gratuitamente. Pur non avendo viaggiato molto posso dire di aver girato mezzo mondo conoscendo amici cinesi, africani, sudamericani, vicini europei di cui conosciamo troppo, troppo poco. Le badanti che seguono i nostri anziani portano le loro esperienze: se sono in grado di raccontare e ascoltare possano far viaggiare la mente al di là dei confini… a volte è sufficiente un sorriso, un racconto, un aneddoto per far percorrere migliaia di chilometri.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina