La felicità è una famiglia mista

La copertina del libro di Eleonora Fornasari “La ricetta della felicità”

La famiglia di Rania è una famiglia mista: suo papà è egiziano e sua mamma italiana. Rania ha un fratello Omar e con loro vive anche la nonna paterna. “La ricetta della felicità” (Il Castoro) è la storia di questa famiglia durante l’anno in cui Rania frequenta la seconda media. Un anno con molte novità: una nuova e dispotica insegnante di italiano, una nuova e antipatica compagna di scuola, un compagno di banco molto carino, un concorso di cucina premio a fine anno. A questo “talent” culinario potranno partecipare gli studenti più meritevoli. La giuria sarà presieduta da Maurizia Riccoboni, una chef stellata ex-alunna della scuola e idolo di Rania. Rania, infatti, ama cucinare, desidera diventare una chef e spera di riuscire a partecipare al concorso per conoscere la Riccoboni di persona. Le vicende di questo anno scolastico sono, però, influenzate da vari fattori che Rania non può controllare, primo fra tutti Aurora, la sua nuova compagna di scuola con cui è sempre in competizione, ma che, soprattutto, è figlia del sindaco. Il sindaco, infatti, è il cattivo della situazione e nella sua sottile meschinità ostacola con regole e tasse assurde le famiglie straniere del suo comune, mettendo in vera difficoltà la famiglia di Rania.

Le storie dei ragazzi, le problematiche della famiglia, i sotterfugi a scuola e le chiacchierate in cucina si susseguono velocemente tra le pagine di questo romanzo che si legge molto bene.

Il libro è narrato dal punto di vista di Rania che, decisa a diventare una chef famosa, incomincia a scriversi la biografia (tutti i personaggi importanti ne hanno una): una specie di diario in prima persona con tutto ciò che le succede realmente, anche se condito con la sua fervida fantasia. In questa narrazione sono presenti alcuni capitoli tutti dialogati con le parole che Rania e la nonna si scambiano mentre cucinano insieme. Sono parti importanti nell’economia della storia perché in essi si leggono riflessioni condivise e saggi consigli che, oltre a dare input particolari all’evoluzione della narrazione, focalizzano sulle questioni più delicate. Non mancano, infatti, in questo libro temi seri e attuali come le problematiche delle famiglie miste, l’integrazione, la ricerca delle origini e il bullismo, accanto a temi “scottanti” a 12 anni come le amicizie, le prime simpatie, gli scontri con gli adulti, la rivalità e i sogni per il futuro. Interessante è notare come la cucina e il cucinare insieme vengano qui presentati come momento di scambio culturale: in cucina con la nonna Raia, infatti, impara molto dell’Egitto, della vita in quel paese, delle tradizioni e della storia, riallacciando piano piano le fila di un passato che l’anziana non può dimenticare.

In queste pagine ci sono personaggi autentici e ben caratterizzati, dialoghi verosimili e una storia dal ritmo narrativo bene sostenuto: un romanzo coinvolgente, ben scritto, che diverte e fa riflettere perché è racconta una storia realistica con la vita dentro, quella vera, quella di tutti i giorni che i ragazzi amano trovare nelle pagine dei libri.

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