La felicità non si può rubare, ma solo donare

Quando manca qualcosa, la si va a cercare e, dove ce n’è, si tenta di prenderne. Anche la felicità. Peccato che la felicità non si possa semplicemente “prendere”, non la si può neanche comprare. A volte la si riceve regalata, ma allora non dura molto. Si può anche pensare di rubarla agli altri e trattenerla per sé. È questo che fa la strega cattiva di “Felicità ne avete?” (Kite, 2021 – consigliato da 6 anni), un raffinato albo illustrato che porta il lettore nel profondo del bosco per raccontargli una storia molto interessante.

Quella della malefica donnina che vive in una casetta scura, spaventando con la sua terribile voce e il suo truce sguardo gli animali che passano di là. La sua cattiveria le ha sviluppato un fiuto potente per la felicità degli altri e, appena la percepisce, con un maleficio la cattura e la intreccia nei suoi lunghi, sporchi e arruffati capelli per trattenerla.

Ma la felicità così rubata presto svanisce e lei torna triste e cattiva. Le creature del bosco non ne possono più della paura e della tristezza che, causa la strega, ammorbano il bosco e pensano a mandarla via. La megera, però, smaschera subito ogni piano e si arrabbia ancora di più. Solo il tasso rimane silenzioso e medita sul da farsi. La sua idea, alla fine, sembra vincente: organizzare una festa e invitare la strega.

La strega, stupita dell’invito, non avendone mai ricevuto uno prima, accetta e si prepara con cura lavando e pettinando i suoi orribili capelli. Alla festa ci sono tutti e l’atmosfera è divertente e rilassata. Davanti a tutta quella felicità la strega non può far a meno di pensare di intrappolarla nei suoi capelli. Ma adesso questi sono lisci e pettinati e la magia non le riesce più. L’atmosfera gela finché, grazie alla squisitezza di torte e biscotti, la tensione si scioglie, la musica ricomincia e la festa decolla tanto che nessuno pensa più che la strega sia cattiva. Ma durerà?

In questo albo illustrato una storia originale in cui paura, tristezza e cattiveria risultano strettamente legate e, come all’opposto gioia e felicità, si alimentano a vicenda. Le emozioni dipendono da ciò che le persone vivono, dai pensieri che sviluppano sulle loro esperienze e dal modo in cui reagiscono. È questo che succede alla strega e agli animali in questo bosco scuro: la strega è sola e triste e sfoga la sua tristezza con la cattiveria; gli animali sono spaventati e cercano di allontanare con l’inganno la fonte della loro paura. Solo il tasso cerca empaticamente di entrare nel cuore della strega e le offre ciò che le manca. Il finale della storia, però, è aperto. Le persone possono cambiare, le situazioni anche: nulla è garantito per sempre né la tristezza, né la felicità.

Per una storia come questa ci volevano illustrazioni particolari, come quelle di Monica Barengo che tengono alta la qualità di questo albo: immagini dettagliate e curate che, in stile rétro, sulle tonalità seppia come le vecchie fotografie, arricchiscono la narrazione di inusuali dettagli. Un albo da guardare e leggere, rileggere e riguardare per coglierne tutta la bellezza.

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