La Focsiv dal Papa: “Il volontariato è sempre in uscita”

La Focsiv in udienza da papa Francesco. Foto Sir

Erano rappresentati anche l’Alto Adige e il Trentino tra le organizzazioni facenti capo alla Focsiv che nella mattinata del 14 novembre scorso hanno incontrato papa Francesco. L’occasione è data dal cinquantesimo anniversario di fondazione della “Federazione degli organismi cristiani servizio internazionale volontario”. Il gruppo, guidato dall’arcivescovo emerito di Trento mons. Luigi Bressan e dalla presidente Ivana Borsotto, è stato ricevuto in udienza privata nella sala del Concistoro.

Papa Francesco ha donato alle donne e agli uomini della Focsiv due discorsi. Uno scritto (“…è meglio che voi lo leggiate a casa…”), l’altro pronunciato a braccio (“…qualche cosa che mi venga dal cuore…”) e dedicato al valore e al significato del volontariato, una realtà soprattutto italiana, dice Francesco, che “non ho trovato così altrove”.

Il volontariato “è una delle cose più belle. Perché ognuno con la propria libertà sceglie di fare questo cammino che è un cammino di uscita verso l’altro, uscita con la mano tesa, un cammino di uscita per preoccuparsi degli altri”. Perché uno potrebbe “rimanere a casa seduto, tranquillo, guardando la tv o facendo altre cose”. Invece il volontario fa “questa fatica di uscire. Il volontariato è la fatica di uscire per aiutare altri”. E “non c’è un volontariato da scrivania e non c’è un volontariato da televisione”. “Il volontariato è sempre in uscita, il cuore aperto, la mano tesa, le gambe pronte per andare. Uscire per incontrare e uscire per dare”.

Nel discorso scritto papa Francesco approfondisce lo stesso tema. La Focsiv “dimostra che si può essere ‘fratelli tutti’ abbracciando ogni essere umano che il Signore pone sulle strade della nostra vita. Oggi siamo «di fronte alla grande occasione di esprimere il nostro essere fratelli, di essere altri buoni samaritani che prendono su di sé il dolore dei fallimenti, invece di fomentare odi e risentimenti» (Fratelli tutti, 77). Così l’insegnamento evangelico diventa quotidianità. Ed è un invito senza esclusioni: fratelli tutti nell’umanità e nell’amore”. A braccio il pontefice aveva definito il volontariato un “inno alla fratellanza”.

Gli altri due ambiti, rispetto ai quali la Focsiv riceve il mandato del Papa, sono la pace e lo sviluppo. La pace nella giustizia, che è “condizione necessaria per una vita dignitosa, per costruire assieme un futuro migliore”. E lo sviluppo integrale della persona e del contesto in cui vive, che “permette il dispiegarsi di un buon vivere, personale e sociale, sereno e aperto al futuro”.
Francesco descrive donne e uomini della Focsiv, di ieri e di oggi, come “tessitori di pace e artigiani di carità e di sviluppo”. Li incoraggia “ad andare avanti, sulle strade del mondo, prendendovi cura dei fratelli, così come ha fatto il buon samaritano, consapevoli che vivere indifferenti davanti al dolore non è una scelta possibile; non possiamo lasciare che qualcuno rimanga ai margini della vita”.

La Focsiv è la più grande federazione italiana di organismi cristiani di cooperazione e volontariato internazionale e lavora per “promuovere lo sviluppo di tutte le persone e dell’intera persona umana”, sia nel nord che nel sud del mondo. “Dopo cinquant’anni – ha detto la presidente Ivana Borsotto davanti al Papa – siamo 94 organizzazioni che operano in 80 Paesi del mondo per i diritti umani, per la lotta contro la povertà e le diseguaglianze, per la dignità umana, per il dialogo interreligioso, perché i nostri progetti possano diventare una realtà di fraternità tra le religioni, e per la pace”.

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