La storia di noi due, gemelle siamesi

Sarah Crossan (traduzione di Alessandro Peroni), One – Feltrinelli, 2017 – 389 p. – € 15,00 (e-book € 9,90) – Età di lettura: da 14 anni

Chiara, diretta, essenziale, vera. Così è la storia che Grace racconta di sé e di Tippi, sua sorella. Due teste, due cuori, quattro braccia, due gambe sole. Sono gemelle siamesi, unite dal bacino in giù e protagoniste di “One” (Feltrinelli) di Sarah Crossan, che ha coraggiosamente scelto la forma in versi liberi per raccontarcela. Una scelta che lascia perplessi nelle prime pagine, ma che presto si rivela vincente: senza sensazionalismi, poesia e narrazione trovano un giusto equilibrio e la storia prende e sostiene subito il suo ritmo.

Grace e Tippi sono due ragazze vere con tutte le caratteristiche tipiche delle sedicenni. Essere unite, però, complica loro non poco le cose, e non solo dal punto di vista fisico/materiale. Per la prima volta, dopo aver sempre studiato a casa, vengono iscritte ad una scuola e escono veramente dall'ambiente domestico che le ha fin qui protette. La situazione a casa non è facile: il papà disoccupato cerca lavoro, ma annega le delusioni nell'alcool. Anche la mamma perde il lavoro e l'aiuto della nonna non è sufficiente. Grace e Tippi decidono quindi di “vendere” la loro storia alla TV, trovando, per fortuna, una giornalista molto in gamba. A scuola sono veramente ben accolte solo da Yasmeen, una ragazza sieropositiva, e da Jon, un ragazzo dalla difficile situazione personale. Con loro stabiliscono un rapporto di profonda amicizia (e non solo). Senza nessun preavviso, un giorno Grace si sente male e da quel momento la loro vita cambia, di nuovo, completamente. La perfetta simbiosi fisico-mentale di Grace e Tippi viene “minata” dal basso. Non è possibile, per loro, pensarsi separate, ma accade l'irreparabile.

Il finale è commovente ed è l'unica piccola parte della storia che cede un po' al sentimentalismo. Ma dopo un racconto onesto come questo, fa bene lasciare che tutte le emozioni possano trovare una via di sfogo.

Il tema di “One” è insolito per un romanzo per giovani adulti, è insolito per un romanzo tout-court. L’autrice, però, grazie anche alle serie ricerche che ha condotto sui gemelli siamesi, è riuscita a trarre dalla sua idea un libro forte, interessante, ricco. A più livelli diverse tematiche si incrociano, emergono, si scontrano e non danno al lettore nessuna via di scampo, fin all’ultimo verso.

Un plauso alla traduzione, che non è stata di sicuro facile lavoro e uno all'ottima scelta della copertina.

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