L’agrifoglio, pianta magica del Natale

Arbusto sempreverde, dioico, alto fino a 10 m, l’agrifoglio ha chioma piramidale, corteccia liscia grigia e rami verdastri, spontaneo in Italia, dal fogliame che ai profani può sembrare persistente: in realtà le foglie vivono per un intero anno e non si rinnovano tutte contemporaneamente. Le foglie sono di colore verde scuro lucente, decorative, con varietà variegate di bianco, crema o giallo. I frutti offrono un vistoso contrasto con il verde intenso delle foglie, ovali o ellittiche, coriacee e a margine spinoso. I fiori sono piccoli e ascellari, di colore bianco o rosato, unisessuali. Proprio a fine anno portano frutti tondi di colore rosso vivo, lucente a maturazione. L’agrifoglio gradisce posizioni ombreggiate o di sottobosco, terreno acido e fertile. La moltiplicazione avviene per seme o per talea, ma anche per margotta o innesto.

È sempre stata una pianta considerata magica fin da molto prima dell’avvento del Natale cristiano. I suoi primi usi avvennero in Irlanda dove anche le famiglie povere erano in grado di poter permettersi di decorare in segno benaugurante le proprie case a Capodanno con qualche ramo di questo arbusto colorato. I pagani celebravano la rinascita del sole al solstizio d’inverno. Le rosse bacche dell’agrifoglio rappresentavano la fertilità durante la profonda oscurità invernale, una promessa per il ritorno della primavera. Secondo la più antica tradizione cristiana, la struttura della foglia ricorderebbe la corona di spine di Gesù Cristo e i frutti rossi il suo sangue. I boccioli bianchi rappresentano l’immagine della purezza della Madonna.

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