Latens Deitas

Dio è latitante? Lo cerchiamo, ma si nasconde

Due domeniche fa sono stato alla prima comunione di una mia nipote: un evento sempre coinvolgente e festoso. Due giorni prima, durante il concerto di un coro nella Badia di San Lorenzo, avevo sentito intonare la splendida sequenza eucaristica attribuita a Tommaso d'Aquino "Adoro te devote". Una melodia semplice e antica, profondamente spirituale. Parole essenziali, di una potenza evocativa e di una pregnanza teologica senza pari. È un inno alla presenza nascosta ma reale di Dio nel pane e nel vino. È un Dio che si cela: latens deitas, come si legge nel primo verso del testo latino. I sensi sono sopraffatti, la ragione deve fare un salto in avanti, solo la fede fa oltrepassare l'abisso. Il grande filosofo medievale, che si dimostra veramente un santo credente, aveva scritto questo testo per l'indizione della festa del Corpus Domini nel 1264: trovare le parole per dire il mistero è impresa ardua, tanto che solo l'arte e la fede sono in grado di assolvere a questo compito.

Tommaso però è capace di cogliere il punto focale della natura stessa di Dio soltanto attraverso un'ammissione di impotenza: la ragione, la teologia, la comprensione umana non possono attingere completamente al mistero. Occorrono invece silenzio e preghiera. Come ha detto alcuni giorni fa Papa Francesco, la preghiera, prima di essere fatta con le labbra, è contemplazione, attesa di salvezza, apertura del proprio cuore all'azione di Dio. Si va davanti al Signore con le proprie debolezze, sapendo di essere poveri e peccatori. Lasciando perdere i nostri ragionamenti efficientisti.

Dio è presente ma si nasconde. Questo non vale soltanto per l'eucarestia. Non possiamo avere la certezza tangibile e quotidiana di Dio. Non possiamo trattare Dio come un oggetto, come nostro possesso. Il Padre che è nei cieli, in verità è dentro e fuori di noi, sempre presente, sempre inafferrabile. Gesù risorto, dopo l'Ascensione, in un certo senso abbandona i suoi, ma nello stesso tempo promette di essere sempre con gli uomini, con tutti gli uomini, di ogni tempo e di ogni generazione, fino alla fine del mondo. Però non si vede, è latente.

Non è facile mettere al centro della propria vita ciò che non si coglie immediatamente. Dov'è Dio? Possiamo saperlo sempre con certezza? Certo, lo sappiamo: è dappertutto, nella natura, nella Chiesa, nella Bibbia, nei sacramenti, nelle persone che incontriamo, nell'amore, nella bellezza, nella giustizia. Concretamente non è così facile rispondere alla domanda. Dio non c'è, dicono facilmente i materialisti. Dio è qui, dicono i più infervorati mistici. Per le persone normali forse le cose sono più complicate.

Esiste un aneddoto russo che si narra dai tempi dell'Unione sovietica: dopo aver compiuto l'epica missione di fare un'orbita intorno alla terra Yuri Gagarin venne ricevuto da Krusciov. Il presidente chiese: "Nello spazio hai visto Dio?" E il pilota rispose affermativamente. Krusciov lo supplicò di non rivelarlo a nessuno. L'astronauta andò poi dal patriarca della Chiesa ortodossa che gli fece la stessa domanda. Ma Gagarin rispose di no, Dio non lo aveva visto. Ugualmente il grande patriarca lo invitò calorosamente a mantenere il silenzio su questa verità. Questa storiella – che non ha fondamento storico – è comunque davvero significativa. A volte sono gli atei e i non credenti a percepire Dio, anche se non lo vogliono ammettere; e così gli uomini di Chiesa, i credenti, hanno paura di confessare le proprie debolezze, l'incapacità di mantenere un rapporto con Dio.

Dio è latitante? Lo cerchiamo, ma si nasconde. Quante volte, a leggere i Salmi, troviamo espressioni di sconforto perché il Signore è lontano, assente, quasi si fosse stancato degli uomini. Dio è fuggito? Lo abbiamo cacciato via noi stessi? Sono domande brucianti che tuttavia non si possono eludere. Affermare però che Dio si nasconde non vuol dire soltanto, in negativo, che siamo sempre in un’attesa sospesa, ma positivamente che Lo potremo incontrare nei posti più impensati, là dove non credevamo proprio di avvertire la Sua presenza.

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