Associare i colori alle emozioni è pratica normale nei libri e nelle iniziative di educazione alle emozioni per bambini e ragazzi. La psicologia associa i colori alle emozioni e anche molti detti popolari che affondano le radici in tempi molto lontani, le sfruttano, collegandole a diverse motivazioni. Si dice, infatti, rosso di rabbia, ma anche rosso di timidezza, verde d’invidia, bianco (pallido) di paura, arrabbiato nero…
Ecco perché, leggendo il titolo di questo libro “Rosso” (Orecchio Acerbo – 2024 – età 6+) e vedendo la predominanza di questo colore sulle sue pagine, si pensa subito che si tratti di una storia ad alto contenuto emotivo. Così anche la copertina, che mostra un bambino triste e spaventato che viene osservato con rabbia da un altro ragazzino, rafforza questo effetto.
Si tratta della storia di Tommaso, un bambino timido che quando si emoziona arrossisce. I suoi compagni lo prendono in giro. Tutti si divertono tranne lui. È soprattutto Paolo, il bulletto di cui tutti hanno paura, a prenderlo di mira al punto da arrivare a dargli uno spintone. Adesso è davvero troppo. La maestra si accorge che qualcosa non va e interroga la classe sull’accaduto, ma tutti stanno muti. Solo la mano di una bambina si alza, quasi di scatto, come non fosse controllata. E, per fortuna, altre la seguono.
Questo albo illustrato merita attenzione sia per la tematica del bullismo a scuola, purtroppo, sempre di attualità, sia per lo studio grafico attento delle sue pagine. L’autore sceglie di usare relativamente poche parole, alcune anche in rosso, e di lasciare ampio spazio alla comunicazione visiva delle illustrazioni che, mentre gli atti di bullismo si fanno più pesanti, i tratti si intensificano passando dalla matita, al carboncino, all’inchiostro, alla pittura acrilica fino al collage. In questo modo sottolineano in parallelo come la situazione stia sfuggendo ad ogni controllo.
Sono, quindi, soprattutto le illustrazioni ad offrire spunti di riflessione sia al lettore che individualmente prende in mano questo libro, sia al gruppo classe dopo una lettura collettiva.
Interessante è il fatto che il focus della narrazione sia sottilmente posto, soprattutto, sul ruolo e sulla responsabilità della bambina testimone degli attacchi crudeli, verbali e fisici a Tommaso, e sulla sua reazione solitaria tanto temuta quanto positivamente spontanea al momento di parlare.
Nel complesso è un libro in cui è facile per i lettori immedesimarsi sia per la storia in sé, di cui molti possono sentirsi protagonisti (tanto vittime quanto aggressori, quanto testimoni), sia per il suo impatto grafico.
Un libro sul bullismo ad inizio anno scolastico può non sembrare di buon auspicio. Oppure, al contrario, può indicare subito a tutti la strada giusta da percorrere. Un libro come questo può in ogni caso trovare posto sullo scaffale della biblioteca di classe.
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