Le indagini di Imma

Al centro della fiction Rai un’originale protagonista femminile e la Basilicata

È arrivata a metà programmazione la nuova fiction Rai Imma Tataranni – Sostituto procuratore, proposta la domenica in prima serata su RaiUno. Due le puntate già andate in onda delle sei previste per questa prima edizione.

Liberamente tratta dai romanzi di Mariolina Venezia, la serie racconta le vicende di Immacolata Tataranni, detta Imma, sostituto procuratore alla Procura della Repubblica di Matera, un ruolo che svolge in maniera attiva, abbandonando spesso l’ufficio per buttarsi nel vivo delle indagini.

Donna forte, determinata ed eccentrica, Imma è dotata di un incrollabile senso della giustizia e di una memoria prodigiosa, ma anche di un carattere estroverso e spigoloso che non facilita le relazioni con colleghi, amici e familiari.

In ogni puntata un delitto e le indagini collegate si intrecciano con la vita di una donna moderna divisa tra l’ufficio e la famiglia. Se sul lavoro una pausa rasserenante è assicurata dalla proficua collaborazione con l’inseparabile appuntato Ippazio Calogiuri, che compensa con dolce timidezza l’irruenza di Imma, tra le mura domestiche allo scontro continuo con la figlia adolescente, Valentina, si affianca il rapporto sincero con il marito Pietro, chiamato ad un difficile ruolo di mediatore tra le due. Completano il quadro la costante contrapposizione con la suocera e una mamma ormai smemorata e da accudire, ma ancora piena di quello spirito ironico e pungente ereditato dalla figlia.

Importante il ruolo dell’ambientazione: le tinte gialle e scure che delineano i casi seguiti da Imma si colorano nel caleidoscopio di una Basilicata dai mille volti, che accosta le immagini suggestive di Matera, quest’anno alla ribalta come capitale europea della cultura, agli scorci più aspri di una periferia di montagne, campi e paesi in bilico tra un passato difficile da buttarsi alle spalle e un futuro pieno di aspettative ma ancora tutto da costruire.

Le prime due storie hanno così ripercorso fatti di cronaca come lo sfruttamento delle lavoratrici nella raccolta nei campi e lo sversamento di rifiuti tossici nei terreni, che incarnandosi nei volti di personaggi inventati diventano paradossalmente reali.

Temi forti e attuali affrontati con una sceneggatura che lascia spazio a parentesi di sorriso senza perdere in ritmo e incisività, grazie alla brillante interpretazione di un cast in gran parte sconosciuto al piccolo schermo generalista e in particolare di Vanessa Scalera, che dà vita ad una protagonista femminile originale e ricca di sfumature.

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