Muri

I muri che incombono su di noi si presentano con funzioni di rifiuto e respingimento

Il Muro esercita un'attrattiva irresistibile. Basta pensare a cosa significano le mura domestiche. Appena due vogliono stare assieme o appena è in vista una nuova creatura le mura di casa sorgono o vengono restaurate e ampliate o almeno prese in affitto. Forte la tendenza ad avere tra queste mura le ceneri dei propri cari. Calore, protezione, sicurezza, riferimento, relazioni. Per prima cosa i due discepoli del Battista domandano a Gesù: "Maestro dove abiti?". Esse indicano anche l'origine, le caratteristiche, la cultura, la mentalità, la qualità e le carenze probabili ereditate, respirate. Mura domestiche significano affermazione di un almeno piccolo potere. E storia della famiglia. Mura sottili, prefabbricate sono segno di mobilità, di relativizzazione del singolo luogo. Mura di un edificio pubblico, segno del bene comune, mura produttive di una fabbrica. Mura di ospedali attorno ai malati. Mura severe delle carceri che chiudono quanti possono essere pericolosi per la vita della comunità.

Meno intimo e materno e più largo, collettivo, maschile e guerriero l'abbraccio delle mura cittadine. Suppongono quanto contengono ma scrutano ciò che minaccia da fuori. Come Gerusalemme. Mura di edifici religiosi che accolgono il divino o si slanciano verso di esso. Capaci di divenire il Muro del pianto. Mura di monasteri o di castelli e palazzi che hanno il colore e l'umore di chi vi abita di turno. Fino a questo punto abbiamo considerato mura in quanto strutture verticali con funzione prevalentemente portante.

Ma oggi l'interesse politico si rivolge verso mura rettilinee con funzione divisoria: "Noi di qua e voi fuori". Hanno imponenti antenati come la Muraglia Cinese, 8.851 km (che però non salvarono l'Impero dai Mongoli) o i 120 km del Vallo Adriano in Scozia. Conoscono pure cugini molto ideologizzati come il Vallo Atlantico di hitleriana memoria o il muro di Berlino costruito nella vergogna e caduto con il fallimento del comunismo.

Gli attuali muri che incombono su di noi si presentano con funzioni di rifiuto e respingimento, con prevalenti caratteri di durezza o insensibilità, comunque di freddezza e incomprensione. Macedonia e Grecia, Ungheria e Serbia, Austria e Italia (neppur giunto al modellino in cartapesta), Marocco spagnolo e regno del Marocco, specialmente Israele e Palestina… Più sbrigativo di tutti il piccolo muro di Euro europei tra la Turchia e il Medio Oriente. Particolarmente cruciali in questo momento il muro degli USA verso il Messico e il Muro Mediterraneo. Mare capovolto in Muro: invece che sull'altezza invalicabile del corpo solido gioca sulla profondità, vastità ed iracondia del liquido.

Il muro di sbarramento nasce fatalmente da una cultura di concorrenza economica, di disuguaglianze, di discriminazioni razziste e di sfruttamento.

Se Capitalismo è definibile come "sistema economico sociale caratterizzato dalla proprietà privata dei mezzi di produzione e dalla separazione tra la classe dei capitalisti proprietari e quella dei lavoratori" possiamo subito comprendere come questa separazione tra le due classi abbia bisogno di uno strumento divisorio a volte più leggero, altre volte più drastico. Nel 2009 già risultava che nelle città USA il 10% degli abitanti, cioè 11 milioni di benestanti, risiedesse in zone chiuse e protette. Infatti tra le due classi esiste grande sproporzione numerica inversamente a quella economica. Anche a livello internazionale i capitalisti proprietari sono un'esigua minoranza e non solo nei paesi cosiddetti sottosviluppati. Il Muro diventa conseguenza e sostegno di queste disuguaglianze. E' segno e promozione di una guerra tra poveri che assicuri una qualche pace ai privilegiati. Guerra tra poveri disperati per difficoltà di sopravvivenza da un lato e altri meno poveri ma timorosi di perdere le proprie già inadeguate risorse.

Inventori e coltivatori del Muro come alibi, come distrazione dalle vere cause dello stato mondiale di crisi, appaiono le lobbies finanziarie e ogni altro centro di speculazione economica e finanziaria non senza l'aiuto delle mafie e di ogni altro tipo di corruzione. Il Muro con il suo silenzio minaccioso diventa prezioso procuratore di voti a vantaggio di partiti, movimenti e singoli politici/tribuni che vogliano avvalersi del fattore paura per incontrare e indirizzare le masse nella scelta politica di destra non sanamente liberale.

Lasciarsi determinare da un muro significa erigerlo anche dentro di noi nel nostro cuore, senza darci spazio di sentire le sofferenze di tanta umanità e senza contribuire, almeno un poco, ai poveri progetti di soccorso.

Legittimo per ogni persona confrontarsi con il sentimento di paura che ha sempre qualcosa di utile da dirci. purché non diventi l'unico interlocutore interno. La compassione rimane principale perché Dio è Compassione e senza questa perderemmo già quaggiù la vita invece che salvarla. Il muro di divisione ha proprio il nome di Satana che vuol dire il Divisore. Noi per quanto poveri servi, se stiamo con Dio, siamo chiamati come Unificatori. Gandhi, Nelson Mandela, Basaglia e tanti altri ci donino il loro mite e solidale martello a sciogliere i nostri tristi muri interiori. Il Signore invita ai ponti. Amerai il Signore se, assieme, amerai il prossimo! Egli vuol dare una materna carezza alle nostre "menti atrofizzate e cuori induriti" che sciolga il nostro muro, come dice don Ciotti verso" migranti, poveri e giovani, i tre esclusi della nostra epoca".

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