Nel lampone c’è proprio tutto il profumo del bosco

Il lampone trova le condizioni migliori nel piano montano

“Nel bosco ogni vecchio gigante, sia abete, sia quercia, sia pino / ha intorno, ai suoi piedi, un giardino di piccole piante. / Son muschi, son felci, son fiori e fragole rosse e lichene, / cui l’albero antico vuol bene, suoi teneri amori. / E mentre le fronde superbe protende più su verso i cieli, / ei pensa a quegli umili steli nell’ombra, tra le erbe”.
(Lina Schwarz)

In questa filastrocca per bambini c’è l’essenza di cosa siano le nostre foreste: comunità di piante, ecosistemi perfetti in continua evoluzione che costruiscono e mantengono un proprio microclima per la sopravvivenza. In questo habitat naturale possiamo trovare delle bacche commestibili che hanno accompagnato l’uomo dal suo stato di cacciatore-raccoglitore fino ai nostri giorni. Sono i frutti di bosco: una categoria variegata di piante da frutto accomunate non per classificazione botanica ma per habitat naturale e ambiente di crescita. Il Trentino Alto Adige è terra di foreste, e quindi queste specie crescono spontanee: sono fragoline di bosco, mirtilli neri, mirtilli rossi, more e lamponi. Sapori antichi, con gusti pieni, un po’ dolci e un po’ aciduli, amati dai bambini, sono lì a portata di mano. Sono il patrimonio genetico da cui derivano per ibridazione le moltissime varietà oggi disponibili e largamente coltivate in Trentino Alto Adige.

Rubus Idaeus (lampone europeo): leggenda narra che il nome derivi dal Monte Ida in Grecia, dove si pensa abbia avuto origine. Arbusto di altezza variabile tra 100-200 cm, ogni anno emette dalla ceppaia perennante e dalle radici fascicolate numerosi rami biennali più o meno eretti. I suoi fiori sono molto apprezzati dalle api (pianta mellifera). Il frutto è composto da un centinaio di drupe, ognuna con il proprio seme. Trova le condizioni migliori nel piano montano, su suoli profondi dei versanti freschi delle basse e medie vallate tra i 700 e 1.400 metri. Ma può salire oltre di altitudine mescolandosi con mirtilli e rododendri. Il lampone va colto maturo, è apprezzato soprattutto per la delicatezza del suo sapore. Si presta ad essere mangiato fresco (si deteriora rapidamente) ed alla produzione di uno sciroppo che fin dal Medioevo ha trovato largo impiego per bevande rinfrescanti e come correttivo delle medicine dal sapore amaro.

Il lampone oggi coltivato si divide in due grandi gruppi: le varietà unifere (i germogli fruttiferi sono portati dai tralci dell’anno precedente) e le varietà bifere o rifiorenti (i germogli fruttiferi sono portati sia dai polloni dell’anno che dai tralci dell’anno precedente). Ogni piccola bacca ha una composizione unica di vitamine, minerali ed antiossidanti e porta con sé il profumo eterno del bosco. Buona estate.

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